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Clima, c’è una sentinella sullo Stretto di Messina

L’importanza dell’Osservatorio meteorologico di Messina e le sinergie tra Ateneo e Aeronautica. Celebrata la Giornata mondiale

Una sentinella che monitora costantemente il clima sulle nostre sponde dello Stretto. È l’Osservatorio meteorologico e geodinamico di Messina, che svetta sulla Circonvallazione, in viale Regina Margherita, sul colle dove sorgeva, cinto da alte mura, il Forte dell’Andria, opera del Ferramolino (uno dei più famosi ingegneri militari, vissuto nel XVI secolo, ai tempi di Carlo V). L’Osservatorio, in realtà, venne fondato nel 1876, nella sede provvisoria dell’Istituto Nautico, poi nel 1896 il Comune decise di trasferirlo sulla collina dell'Andria. I lavori di costruzione terminarono nel 1902 e l’anno successivo la gestione fu affidata all’Università che, nel 1904, vi istituì l'Istituto di Fisica terrestre e di Meteorologia. Quattro anni dopo ci fu il tremendo terremoto del 28 dicembre 1908. Dopo il periodo della ricostruzione, e dopo la seconda Guerra mondiale, nel 1947 l'Istituto nazionale di Geofisica stipulò una convenzione in base alla quale la sede messinese divenne parte della Rete geofisica italiana.
E in questo luogo, poco conosciuto dai messinesi, dal 2017 l’Università di Messina e l’Aeronautica militare celebrano (il 23 marzo di ogni anno) la Giornata meteorologica mondiale. Per il 2024, vista l’attualità dei temi legati al “climate change”, il tema scelto, su scala internazionale, non poteva non essere che “In prima linea nell'azione per il clima”.

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