La prima riunione per lo start si è tenuta nei giorni scorsi. E il professore Francesco Cacciola dell'Università di Messina, classe 1980, è il principal “investigator” del prestigioso progetto “Reward-Nutracosmo”. Punto di forza? Nel contesto della sostenibilità e dell'innovazione nell'industria alimentare e cosmetica mira in maniera pionieristica all'utilizzo intelligente dei sottoprodotti dell'industria olearia. Facendo scuola. «Il tutto – racconta il professore Cacciola – rappresenta una svolta significativa nella ricerca e nello sviluppo di prodotti nutraceutici e cosmetici. L'industria dell'olio d'oliva è, infatti, una delle più importanti a livello mondiale, ma genera anche una quantità considerevole di sottoprodotti, tra cui acque di vegetazione e sansa che spesso finiscono per essere smaltiti, causando impatti ambientali dannosi. E per questo il progetto mira a trasformare questo problema in un'opportunità». L'approccio del progetto si concentra, dunque, sulla valorizzazione di questi sottoprodotti per estrarre composti bioattivi ad alto valore nutrizionale e cosmetico. Attraverso l'utilizzo di tecniche avanzate di analisi, come la spettrometria di massa e la cromatografia liquida ad alta prestazione, sarà possibile identificare e isolare molecole bioattive con potenziali benefici per la salute e la bellezza: «Il piano – conclude Cacciola – non solo si propone di ridurre gli sprechi dell'industria dell'olio d'oliva, ma mira anche a creare nuove opportunità economiche attraverso lo sviluppo di prodotti ad alto valore aggiunto. I risultati di questa ricerca potrebbero non solo creare beneficio nell'industria alimentare e cosmetica, ma anche contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale legato allo smaltimento dei sottoprodotti». Le tre unità di ricerca, quella dell’Università di Messina coordinata dal prof. Francesco Cacciola, coadiuvato dalla prof. Marina Russo, entrambi docenti di Chimica degli alimenti, e quelle delle Università di Foggia e della Calabria, collaboreranno sulla base delle specifiche competenze, per lo sviluppo di idonee tecniche analitiche dedicate per la determinazione dei componenti bioattivi nei prodotti di scarto. Tali campioni sono stati reperiti da tre aziende olivicole localizzate nelle tre località delle unità di ricerca. I campioni “siciliani” sono stati forniti dall’azienda agricola di Tommaso Celi, situata nelle terre della valle del Mela, per quanto riguarda l’olio d’oliva, l’azienda ha già ottenuto il riconoscimento della “Dop Valdemone”. Il lavoro di ricerca verrà svolto al “Messina Institute of Technology” (Dipartimento di Scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali) sito al Dipartimento di Scienze veterinarie, diretto dai professori Luigi Mondello e Paola Dugo. Alle attività parteciperanno due assegnisti di ricerca, Wadir Mario Valentino Marchesiello e Micaela Galletta.