Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari. Sono queste le eccellenze enologiche custodite tra i due mari dello Stretto. Ed è a queste eccellenze che si è rivolta la rassegna MEdoc, dedicata, appunto, alle denominazioni di origine controllata della provincia peloritana. Promossa dall’associazione italiana sommelier Sicilia, si è conclusa ieri questa due giorni patrocinata dal Comune di Messina e fortemente sostenuta dal Sindaco Federico Basile. Palazzo Zanca e la Camera di Commercio hanno, dunque, aperto il sipario sul mondo dell’enologia, ospitando talk show, masterclass, banchi d’assaggio e un contest tecnico per i degustatori ufficiali. Un’opportunità imperdibile, insomma, per esplorare le eccellenze vitivinicole della provincia messinese, conoscere le origini dei vitigni autoctoni ed esplorare nuovi orizzonti, all’insegna di un dibattito approfondito e appassionato sul vino. Puntando i riflettori su un territorio produttivo di assoluta bellezza e diversità, la rassegna ha fatto luce su alcuni aspetti fondamentali della produzione, valorizzazione e promozione di Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari. Al meeting d’apertura, moderato da Luigi Salvo, delegato Ais Palermo e direttore del concorso MEdoc, hanno preso parte i rappresentanti dei 3 consorzi di tutela di Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari, i produttori di queste doc e diversi rappresentanti regionali e nazionali di Ais. «Un’iniziativa che nasce l’anno scorso per dare il giusto valore al sentire comune dei produttori, facendo della comunicazione un ingrediente principale per la promozione territoriale», ha raccontato Gioele Micali, responsabile eventi di Ais Sicilia. Micali ha, poi, lasciato la parola ai rappresentanti dei 3 consorzi di tutela di queste Doc, per raccontare i loro obiettivi e aspettative, tra presente e prospettive future. Milanese di nascita ma “vulcanaro” di adozione, Mauro Pollastri, presidente del consorzio della Malvasia delle Lipari e direttore della cantina Punta Aria a Vulcano, crede in un obiettivo comune a tutti i vignaioli dell’arcipelago eoliano: «Quello di recuperare quella centralità economica e culturale che la Malvasia delle Lipari ha avuto nella storia e nella vita di decine di generazioni di contadini e piccoli produttori». Un’altra denominazione di grande prestigio è il vino Faro Doc. «Siamo proiettati verso l’innovazione, ma anche verso la sostenibilità – ha spiegato Enza La Fauci, presidente del consorzio di tutela del Faro –. Viviamo in un territorio meraviglioso e siamo chiamati a rivestire anche il ruolo di sentinelle di questa terra». Per quanto concerne il Mamertino, «questo vino ha una storia da raccontare, che aumenta il proprio valore se raccontata dal proprio territorio. L’enoturismo, in questo senso, è un tema fondamentale per lo sviluppo territoriale», ha sottolineato Flora Mondello, presidente del consorzio del Mamertino Doc e produttrice con Gaglio Vignaioli, la stessa azienda che si è aggiudicata il premio di “vino innovativo” col suo Mamertino bianco “Flora 2023” nel contest. Oltre le 6 masterclass formative, nella giornata di ieri, i protagonisti dell’evento evento hanno allestito dei banchi di assaggio e un concorso enologico che è ha impegnato i sommelier Ais per premiare le eccellenze. Nella categoria “Mamertino bianco”, il vino giudicato “top” è stato il “Terre del Levriero Selene 2021”. A seguire, i premi per “piacevolezza” e “innovazione” sono andati rispettivamente al “Principi di Mola 2022” e al “Flora di Gaglio Vignaioli 2023”. Infine, sempre in questa categoria enologica, il “Guzman di Tenuta Moreri 2022” si è aggiudicato il premio per miglior Mamertino bianco “gastronomico”. Nella categoria del Mamertino rosso, il vino “top” è stato il “Cambria Giulio Cesare 2020”, seguito dal premio “piacevolezza” all’ “Antica Tindari Imperium 2019”. I premi per “innovazione” e valore “gastronomico” sono andati rispettivamente a “Planeta 2019” e “Principi di Mola 2019”. Nella categoria speciale “Riserva” del Mamertino rosso, sono stati assegnati i premi di vino “top” al “Vasari 2008” e al ”Guzman di Tenuta Moreri 2019” per la “piacevolezza”. Il “Palari 2018” si è aggiudicato l’attestato di vino “top” nella categoria Faro Doc. Per “piacevolezza” è stato premiato il “Cuppari Minutoli San Placido 2017”, che ha anche ottenuto il punteggio più alto in assoluto in una singola categoria (93.50 su 100). Mentre al “Piano Cuturi 2018” delle Cantine Bonfiglio è andato il premio “innovazione”. Infine, il premio “gastronomico” è andato al “Verzera Gypsos 2021”. Nella categoria della Malvasia delle Lipari, il “top” è stato “Caravaglio 2021”, seguito da “Fenech 2022” per “piacevolezza e “Colosi Na’Jm 2022” per “innovazione. Il “D’Amico 2020, invece, si è aggiudicato il premio per la miglior Malvasia delle Lipari “gastronomica”. È stata, inoltre, dedicata una premiazione alla Malvasia Igt di Salina, che pur non essendo un Doc, sta ottenendo buoni riconoscimenti a livello nazionale. Il premio “top” è andato a “Caravaglio 2022”, mentre per la “piacevolezza” Fenech ha ottenuto un secondo riconoscimento. “Tasca Didyme 2023” ha vinto per “innovazione” e la grande abbinabilità del “Virgona 2022” è valsa il premio gastronomico”.