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Messina, l’antropologo che analizza scheletri e mummie

Intervista al professore Dario Piombino Mascali, messinese che insegna all’Università lituana di Vilnius

Dario Piombino Mascali

Come tanti talentuosi messinesi che nelle vacanze di Natale rientrano per le feste nella propria città, anche il docente universitario Dario Piombino Mascali è tornato a Messina da Vilnius, dove insegna. Da poco abilitato a professore ordinario di Antropologia e zoologia, a novembre ha svolto una docenza come visiting professor al Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Ateneo peloritano, con un corso di Antropologia biologica per gli studenti della laurea triennale, magistrale e dottorato di ricerca.
Tutto cominciò da bambino, quando fu colpito dal corpo incorrotto della allora Beata Eustochia visitata nella chiesa di Montevergine con il papà e con la scuola elementare Mazzini e poi dalle mummie di Savoca viste durante un’escursione alle Medie. Dario Piombino ha poi studiato a Siena Conservazione di beni culturali e archeologia dove, attratto dalle Scienze naturali più che dallo studio classico su vasi e cocci, ha approfondito quello dell’ambiente, su piante, animali ed esseri umani. Si laurea sui fossili, sull’evoluzione degli ominidi, poi consegue il dottorato in Paleoantropologia e patocenesi, corso fondato dai suoi maestri, un biologo e un medico, il professore Fornaciari. Piombino si occuperà di scheletro e ossa con lo studio delle malattie e del profilo biologico e di mummie prevalentemente di età moderna. È stato invitato e ha girato il mondo per compiere analisi dirette, come quelle ai Musei Vaticani, nei Paesi Baltici, in Ungheria, Ucraina, Filippine, Brasile. Nell’Università di Vilnius, il suo dipartimento afferisce alla facoltà di Medicina, perché l’Antropologia è considerata scienza medica.

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