Anche all’Università, come nelle campagne elettorali politiche, cala il silenzio prima del voto. Domani l’Ateneo sarà chiamato alle urne per il primo turno, ma è più che probabile che si dovrà attendere il secondo (lunedì 27), se non addirittura il ballottaggio (giovedì 1° dicembre) per conoscere il nome del prossimo rettore. Il rettore del dopo Cuzzocrea, il rettore che dovrà mettere al riparo l’Università e la comunità accademica da una bufera tutt’altro che passata, quella che ha portato, appunto, alle dimissioni dell’ex Magnifico.
Non è un caso se anche nel corso dell’ultimo confronto, quello organizzato ieri al Feltrinelli Point dalla Cgil di Messina, gli animi si siano accesi proprio quando si è discusso della situazione che ha portato a questo voto anticipato. Specie quando si è discusso dei ruoli rivestiti in questi anni dai tre candidati: la prorettrice al Welfare Giovanna Spatari, indicata in primis dallo stesso Cuzzocrea prima che scoppiasse il caso; l’ex prorettore vicario Giovanni Moschella, che si è dimesso poco prima, a settembre; Michele Limosani, direttore di Economia, dichiaratamente all’opposizione della governance uscente.
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