Messina

Sabato 23 Novembre 2024

La visione di Fabio D'Onchia, un salone di bellezza e cultura a Panarea

Nathalie Kelley e Fabio D’Onchia
 
Fabio D’Onchia e Jean Alesi
Fabio D’Onchia e Dj Topic
Fabio D’Onchia e Natale Giunta
 
 
 

«Ormai sono isolano residente e ho capito la bellezza dei tempi lenti. Crescendo ho imparato anche il valore della semplicità e della libertà». All' ingresso del suo salone a Panarea, la perla delle Eolie, la curiosa scritta "la conoscenza è bellezza dell'anima" gridata anche in inglese per renderla internazionale prepara i clienti a un viaggio di bellezza ma anche di sapere. Fabio D' Onchia, classe 1974, gelese di nascita ma panarellese ormai di adozione ha fatto una scelta controcorrente. Anzi due, considerando che ha scelto di vivere alle Eolie e nel suo regno non c' è spazio per riviste scandalistiche e di gossip ma per tantissimi libri italiani e esteri.

Gli esordi

«Sono nato in una famiglia di professionisti del settore e questo mestiere in un certo senso era nel mio dna – racconta Fabio – mio nonno e mio zio facevano lo stesso mestiere e ricordo che da bambino osservavo questo mondo. Poi a 17 anni sono andato via da casa per scoprire ciò che c'era fuori, ho vissuto a Milano, Roma, Londra e ho avuto la possibilità di imparare tanto, perché credo che se un uomo probabilmente nasce e muore nello stesso posto non vive la stessa vita di uno che viaggia e scopre nuove culture». E Panarea? «In quel periodo lavoravo a Milano, – continua – una mia cliente amica, venne a farsi i capelli. Si guardò allo specchio, lo fece cadere e si ruppe. La Vannoni che era una cliente del negozio disse la classica frase del caso: "porterà sfiga a qualcuno". L'indomani ebbi un incidente in vespa e la mia amica che ruppe lo specchio mi invitò a fare la convalescenza a Panarea, isola che sconoscevo e che non sapevo nemmeno dove fosse. Era settembre del 2006. Mi innamorai subito».

Il trasferimento a Panarea

Tornato nella "Grand Milan" il giovane cominciò a maturare l'idea di rituffarsi nel mondo eoliano per fare una stagione e cominciò così, poi quando ritornò sempre in vacanza veniva sempre fermato da un isolano che chiedeva se fosse "armato" di forbici e pettine e il figlio di argentini residenti da tempo sull'isola gli suggerì di dare vita ad un'attività. Detto fatto. Lo stesso giorno trovò un locale e firmò il contratto dicendo definitivamente addio alla città della moda, Milano, e alla casa che aveva appena comprato: «L'isola – ricorda –è diventata piano piano la mia casa. E in questi anni di belle ne ho collezionate parecchie. Anche se sono stato sempre abituato a incrociare vip, perché ho sempre lavorato in contesti medio- alti. Capita che ti chiamano la domenica per fare un servizio in barca e così facendo ho avuto la possibilità di salire su yacht in cui forse non avrei mai messo piede. Una volta ricordo che mi chiamò il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis alle 8 del mattino per prenotare la piega alla moglie , e io che sono un dormiglione gli chiesi come mai mi avesse chiamato così presto. Quel pomeriggio con la moglie ci fecimo fragorose risate e si complimentò perché non ebbi quell'atteggiamento stucchevole che hanno tutti e mi disse che il marito raccontò l'episodio ridendo di gusto. L'anno scorso è venuta Nathalie Kelley, conosciuta per le serie di successo "Dynasty" e "The Vampire Diaries", che mi chiese se le potevo fare alle nove di sera la tinta, orario atipico, e la cosa bizzarra e che alla fine fu lei a chiedermi una foto ma io scoprì solo parlandoci chi fosse, perché purtroppo ho il brutto difetto che a volte non riconosco nemmeno me stesso».

L'episodio buffo

Indimenticabile ? «Un episodio molto buffo – sorride facendo rivivere ciò che assomiglia ad un film comico –che mi capitò anni fa. Andai a fare un servizio in barca dopo che fui assoldato da un'agenzia. Arrivato con il tender mi ritrovai un figo pazzesco che credevo fosse lo skipper, una signora di colore che mi fece dire tra me e me "vedi, sicuramente le persone di colore le trattano male pure sulla barca", e una ragazza bellissima, avvenente, proprio come la proprietaria dell'imbarcazione. Quando scesi mi fermò un tipo,che mi chiese chi ci fosse in barca e mi fece vedere tutta una serie di scatti di me che salgo e mi aggiro per la barca. E alla fine diedi un nome a tutti: Katy Perry, Orlando Bloom, e la giornalista Ofra Winfrey, mentre la proprietaria era Diane Von Fustenberg. E alla fine mi rendo conto che non sapere mi ha sempre aiutato perché l'agitazione avrebbe fatto da padrona».

L'idea innovativa

L'idea di condividere cultura è nata quasi naturalmente nell'isola che soffre purtroppo di spazi culturali assenti: «Tutti– sottolinea – abbiamo voglia di cultura e il sevizio di bookcrossing è nato quasi per gioco perché avevo dei libri a casa e non sapevo dove metterli e li ho portati in negozio. Da lì si è sparsa la voce che facevo la raccolta dei libri e mi sono ritrovato dietro la porta scatoloni di volumi che la gente avrebbe buttato. Qui vige il do ut des. Se un libro si prende un altro si lascia. Come un matrimonio. Un marito non va altro si prende. E la cosa più bella è vedere – conclude – le nuove generazioni che leggono stando meno tempo sui social ». E Fabio con i libri sullo sfondo ricorda l'importanza della bellezza che a suo dire dura quanto un weekend e della gentilezza. Sentimento che sfodera con tutti: non i vip, per cui il tariffario è lo stesso, ma soprattutto con tutti quelli che non se lo aspettano.

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