Lipari e le Isole Eolie festeggiano San Bartolomeo: a piedi scalzi in processione tra mille emozioni
"Viva viva cu tuttu l'unuri a san Bartulu prutitturi!" Una festa che riunisce devozione e antiche tradizioni legate a uno dei simboli più importanti per i siciliani e i messinesi in particolare. La comunità di Lipari e delle Eolie ha celebrato il patrono San Bartolomeo apostolo, una figura di santità particolarmente attuale alla quale gli isolani sono particolarmente legati. Come un mosaico i vari momenti che compongono il lungo cerimoniale sono stati vissuti con grande partecipazione non solo dai tanti devoti del luogo e quelli giunti da Messina e provincia, ma anche dai turisti affascinati dal forte legame dei liparoti con la tradizione religiosa. Dalla suggestiva discesa del santo alla vestizione della preziosa statua ricoperta in argento con gli ex voto, dalla processione per le vie di Lipari partecipata dai tanti devoti giunti in cattedrale a piedi scalzi alla benedizione delle imbarcazioni impartita dal balcone della Cattedrale dall'arcivescovo Giovanni Accolla - che nel suo discorso dalla chiesa del Rosario al Pozzo, benedicendo i fedeli ha sottolineato "l'importanza di incontrare Gesù fuori dai luoghi dove impera il pregiudizio". A presiedere il solenne pontificale del mattino alla presenza di autorità civili e militari, concelebrato dai canonici della Cattedrale, mons. Anhony Randazzo vescovo di Broken Bray e presidente della Federazione delle Conferenze dei vescovi dell'Oceania: la mamma, Caterina Di Losa, originaria di Lipari, ha tramandato l'amore per il mare "simbolo di forza e di libertà" che il vescovo Randazzo ha sempre portato con sè. Un felice ritorno per lui sull'Isola a quattro anni dall'ultima volta, un luogo "di straordinaria bellezza" come lui stesso lo definisce, dove "si piange dalla gioia e ci si sente piu vicini a Dio". Il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro nella messa che ha preceduto la processione ha pregato "per tutte le famiglie, per la Chiesa, per il mondo intero alla ricerca della pace", esortando i fedeli a "carpire il significato più intimo della festa, legata alla santità di San Bartolomeo e al suo impegno di apostolato". Una tradizione che si perde nella notte dei tempi quella di san Bartolo come tutti comunemente lo invocano: a raccontarcela Michele Pastore - per decenni custode della Cattedrale insieme alla sua famiglia - e Francesco Ziino, che ne ha raccolto il testimone. Oltre alla solennità del 24 agosto, sono tre le date in cui il santo patrono viene ricordato: il 13 febbraio (san Bartolomeo dei pescatori) memoria della sua traslazione, il 5 marzo (san Bartolomeo dei contadini) e il 16 novembre (san Bartolomeo dei terremoti). Insieme al simulacro in processione viene portato il braccio reliquiario con la reliquia del pollice di san Bartolo e un piccolo vascello in argento - che ricorda il miracolo del 12 feb 1672 quando a largo delle acque di Lipari arrivò un'imbarcazione carica di grano per salvare il popolo dalla carestia - con la reliquia della pelle del santo. Sono otto i portatori che reggono sulle spalle il simulacro e quattro quelli del vascello, seguiti dai membri delle confraternite locali. Alla processione hanno partecipato i sindaci Riccardo Gullo di Lipari, Giacomo Montecristo di Leni, Domenico di Santa Marina Salina Domenico Arabia e Giuseppe Siracusano vicesindaco di Malfa.