La rappresentazione scenica della caccia al pescespada (finto) chiude con un grande carico di pathos la tre giorni di "Xiphias - Historica caccia al pescespada", manifestazione organizzata da Emovus con il patrocinio della amministrazione comunale. Tra il convegno del primo giorno, le gare di canottaggio e la riapertura della Torre saracena di Ganzirri, "Xiphias" è stato il pretesto, utile e senz'altro riuscito, per rilanciare il territorio di Ganzirri. Tantissima la gente in piazza e attorno al Lago Grande ad assistere alla messinscena finale, tornata dopo 34 anni di assenza (l'ultima volta nel 1989) scandita dal ripetuto «Evviva San Marco benidittu», grido di preghiera dei pescatori dei luntri affinché fossero protetti nella loro attività.
Ad assistere, fra gli altri, il deputato Francesco Gallo, la senatrice Dafne Musolino, l'assessore Finocchiaro, il campione del mondo di canottaggio Giovanni Ficarra, la sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti e l'assessora al turismo Maria Grazia Melito. Dimostrazione di come questo evento, fortemente voluto dal sindaco Basile, dall'assessore alla cultura Enzo Caruso e da Luigi Mondello dal team Emovus, rappresentasse un vero trait d'union della cultura strettese: un vero e proprio brand capace di accomunare le due coste. Prima della rappresentazione scenica, la conferma di come Messina e il canottaggio siano un binomio che funziona, dimostrato con la presenza nel lago di oltre 40 atleti. In un momento in cui incombe la preparazione sia per i campionati italiani. In piazza, invece, l'installazione fotografica "Pigghilu", con otto diapositive che raccontano la caccia al pescespada, tratte da due documentari degli anni 40. Particolari perché personalizzate con i graffi trasversali che rappresentano l'antica usanza dei pescatori nelle feluche della “cardata da cruci”. E ancora, con la cura della Pro Loco Capo Peloro, gli arpioni che si usavano nelle baleniere, i nodi e le nasse.
"Xiphias" rilancia così il territorio di Ganzirri, come conferma il presidente del VI quartiere Francesco Pagano: «È importante far conoscere la nostra realtà, nella quale dobbiamo portare sviluppo ed economia. Il nostro è un territorio con grandi potenzialità, nel quale confluiscono 21 villaggi a vocazione marinara e turistica con una ricchezza culturale enorme. Dobbiamo rendere più accoglienti queste zone, soprattutto per far lavorare attività commerciali e alberghi. Occorre maggiore attenzione e la viabilità rappresenta un problema importante». A moderare i numerosi interventi e a presentare la messinscena finale, il giornalista Emilio Pintaldi, con la lunga giornata chiusa dalla Santa Messa e dalle animazioni itineranti di musica popolare.
Le voci dei protagonisti
Così il sindaco Federico Basile in apertura di giornata: "Ci abbiamo molto creduto e ringrazio anche tutti quelli che hanno portato avanti questo progetto con l'amministrazione. Sono convinto che questo serva a ricordare da dove veniamo e vederci qui oggi non può che far bene a tutta Messina". Poi l'assessore al Turismo Enzo Caruso: "Questo teatro naturale può dare tanto a questa città a livello turistico. Nel 1989 l'associazione pensionati di Ganzirri ha fatto questa stessa rappresentazione con i mezzi del tempo. Speriamo di poter scrivere oggi la storia del futuro". L'obiettivo è ripetere l'evento e renderlo una nuova tradizione, proprio nel ricordo della storia di Ganzirri e di Messina. E lo ha spiegato anche Luigi Mondello del team Emovus: "Il pescespada è un collante tra Ganzirri, Torre Faro, Scilla, Villa San Giovanni. Fa da ponte tra due correnti che si avvicinano ma non si toccano. Il pescespada combatte, salta, si innamora, dà vita, lavoro, poesia. Bisogna rispettare questa realtà che abbiamo e che da millenni vive nel nostro mare. Bisogna rispettarlo".
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