Ieri sera la pioggia non ha rovinato l’atmosfera durante la serata conclusiva della quarta edizione del Premio intitolato alla memoria del grande attore messinese Adolfo Celi. La prima parte dell’evento di gala si è tenuta in una sala messa a disposizione dal direttore del Mume (Museo regionale di Messina), Orazio Micali. Sul palco gli ospiti fortemente voluti da Maria Celeste Celi, la presidente del C.I.R.S. che anche quest’anno ha organizzato la manifestazione con il preciso scopo di unire il mondo dell’arte a quello della solidarietà. “Con gli artisti intervenuti – ha detto Maria Celeste Celi – si è fin da subito creato un legame di amicizia perché abbiamo condiviso l’obiettivo di far qualcosa in favore della lotta alla discriminazione di genere e in generale alla violenza”. La serata, condotta dalla giornalista Marika Micalizzi e dal regista e direttore artistico Christian Bisceglia, ha concluso un ricco programma di eventi dedicati che hanno offerto molteplici spunti di riflessione. Il via è stato dato lo scorso 30 giugno all’università di Messina con la giornata di studio su “Messina nel Cinema” e una masterclass dedicata ad Adolfo Celi. Il giorno successivo attori e istituzioni si sono confrontati in una tavola rotonda, allestita alla Marina del Nettuno Yachting Club, sul ruolo della televisione come strumento per superare le differenze di genere e favorire l'emancipazione. Un percorso che ha visto la serata al museo regionale come ultima tappa. Dopo il cocktail di benvenuto al pubblico, realizzato da Gran Mirci, ha preso il via la serata. Tra gli applausi, il premio Adolfo Celi è andato all’attrice Antonella Attili che ha ricordato i suoi esordi con il regista siciliano Giuseppe Tornatore fino all’esperienza in tv con le fortunate fiction “Makari” e “Il paradiso delle signore”. Ma il riconoscimento, Attili lo ha ricevuto anche per il suo forte impegno nel sociale in qualità di ambasciatrice per i diritti dei bambini. Spazio anche all’arte e al culto della bellezza con il riconoscimento al lavoro del mecenate Antonio Presti, autore della "Fiumara d’Arte”. Il momento clou della serata si è avuto quando è salito sul palco Luca Zingaretti. L’attore romano ha tenuto subito a ricordare il suo legame con la Sicilia che ha saputo rappresentare in tutti i suoi aspetti interpretando personaggi come il celebre commissario Montalbano o vestendo i panni di personalità illustri come il giudice Paolo Borsellino e il sacerdote don Pino Puglisi. Zingaretti ha poi sottolineato l’importanza rivestita da Adolfo Celi e non a caso è stato premiato dai suoi figli Alexandra e Leonardo. L’impegno sociale è rimasto protagonista anche durante l’apprezzata esibizione della Libera Compagnia del Teatro per Sognare di d’Arteventi. Un momento di testimonianza del percorso rieducativo che vivono i detenuti ristretti nella Casa Circondariale di Messina attraverso il teatro. A rappresentare la Compagnia, Daniela Ursino intervenuta anche per ringraziare la direttrice della casa circondariale, Angela Sciavicco. Poi è toccato calarsi nelle atmosfere della fortunata serie tv “Il Paradiso delle Signore”, un esempio di intrattenimento televisivo che punta a far riflettere e a sensibilizzare. Sul palco il produttore della fiction Giannandrea Pecorelli e gli attori Alessandro Tersigni, Pietro Masotti. Premio e applausi anche per lo sceneggiatore messinese Alberto Simone, noto per aver lavorato a fiction di successo come “Linda e il brigadiere”, “Le stagioni del cuore” e “Il commissario Manara”. Poi è stato il turno della sempre brillante Francesca Reggiani, attrice e comica in grado di far ridere con eleganza e raffinatezza, non rinunciando a far riflettere. Non solo cinema e tv, l’edizione 2023 del premio “Adolfo Celi” ha voluto omaggiare anche chi incarna la poliedricità artistica. Sul palco è salito Diego Della Palma, prima scenografo, costumista e truccatore, poi all’apice del successo con la sua attività di scrittore e soprattutto imprenditore nel mondo dei prodotti di bellezza e della cura del corpo. Intervallo all’insegna della musica con l’esibizione del cantante messinese Natale Munaò che davanti al numeroso pubblico ha reso omaggio al grande Adolfo Celi interpretando il brano di Fred Bongusto che nel lontano 1972 fu la sigla dello sceneggiato “Joe Petrosino” interpretato proprio dall’attore messinese. Anche quest’anno è tornato sul palco Emanuele Salce, figlio del grande regista Luciano. Salce ha intrattenuto il pubblico raccontando aneddoti sul cinema italiano degli anni in cui il pubblico applaudiva le opere di grandi interpreti come Vittorio Gassman. Dopo la musica il gran finale con i due premi speciali. Il primo è andato a Gianluigi Fogacci che ha avuto il privilegio di formarsi nel teatro di Vittorio Gassman per poi lavorare per anni al fianco di Peter Stain. Il secondo, a sorpresa, è stato consegnato ad Annamaria Palumbo Celi da cui ha avuto origine la fortunata rassegna. In chiusura i premi dedicati alla solidarietà che sono stati consegnati a Gianfranco De Salvo, prezioso volontario del Cirs, omaggiato insieme a una rappresentanza dei vigili del fuoco di Messina con in testa il comandante Felice Iracà. Riconoscimenti anche per il presidente della Fondazione Bonino Pulejo, Lino Morgante, il presidente della Comet Ivo Blandina, agli studenti del liceo artistico Basile e alla compagnia teatrale Volere Volare. La targa premio con in evidenza il profilo di Adolfo Celi, consegnata agli ospiti, è stata realizzata da Gianfranco Penna della gioielleria Sofia, il prezioso omaggio con la pellicola cinematografica stilizzata è stato ideato invece dagli studenti del liceo Basile. L’iniziativa si è svolta con il patrocinio e la compartecipazione del Comune di Messina, dell’Assessorato regionale al Turismo Sport e Spettacolo, dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali e Identità siciliana e del Nuovo Imaie, e con la partnership del Cesv Messina ETS. L’intero ricavato dell’evento sarà devoluto al Cirs e destinato ai progetti di reinserimento lavorativo delle ospiti della casa famiglia.