Si è rinnovato l’omaggio della comunità di Briga marina al patrono San Paolo. Dopo il lungo stop legato alla pandemia il simulacro è tornato a sfilare per le vie del villaggio della zona sud, accompagnato dal parroco mons. Nicolò Freni e sostenuto dal gruppo dei portatori storici. Un legame speciale per i messinesi del luogo con il santo martire di Tarso, suggellato dal mare, simbolo di libertà e salvezza, fiducia e sacrificio, speranza e abbondanza. La storia del villaggio di Briga marina - un tempo Briga San Paolo - è infatti legata alla figura dell’apostolo delle genti attraverso un evento straordinario, considerato da molti leggenda. Secondo quanto è riportato negli Atti degli Apostoli in uno dei suoi viaggi (il quinto o probabilmente qualcuno precedente) verso Roma, dopo essere naufragato a Malta, raggiunse questa zona “costeggiando” Siracusa e Reggio per portare a compimento la sua predicazione. La sua breve permanenza fu così pregnante che i messinesi vollero intitolargli i luoghi segnati dal suo passaggio: Cala san Paolo, l’insenatura dove è sbarcato, la Pietra sulla quale si elevò per predicare e Briga, l’umile agglomerato di pescatori dai quali è stato accolto. A testimonianza del passaggio dell’apostolo Paolo al quale sembra essere legata la tradizione della Madonna della Lettera, di fronte al masso sorse la prima chiesetta santuario - con annesso un lebbrosario in seguito demolito - attorno alla quale prese forma l’iniziale villaggio. Dopo un lungo periodo di abbandono, la chiesetta fu restaurata e riaperta al culto il 28 settembre 2007. Tra il 1932 e il 1935, invece, nella piazza antistante fu costruita la chiesa parrocchiale dedicata a san Paolo e san Nicolò: una tradizione che nel tempo il parroco, mons. Nicolò Freni, si è impegnato a tener viva facendola diventare un forte elemento identitario. Al termine della processione si è svolto il tradizionale spettacolo di giochi pirotecnici. Di mattina la messa solenne presieduta da mons. Mario Di Pietro.