Riti scaramantici e immancabili portafortuna, abbracci e sorrisi tesi. Poi, l'ingresso in aule e corridoi blindatissimi. È iniziato l'esame di Stato per i quasi seimila maturandi messinesi, in questo momento alle prese con il primo scritto di italiano. L'unica prova uguale per tutti gli indirizzi. L'ansia da prestazione, stamattina, era palpabile tra gli studenti che fino all'ultimo, aspettando il suono della campanella, hanno cercato di indovinare le possibili tracce e rassicurarsi a vicenda. "Alcune di queste erano molto improbabili - dice la mamma di una studentessa del Seguenza - nella rete si parlava della guerra in Ucraina, Manzoni, Svevo, la pandemia. Speriamo vada bene, mia figlia si è svegliata all'alba". Da Moravia a Quasimodo, passando per Piero Angela, la tecnologia nell'informazione con Whatsapp (che sembrerebbe la più gettonata), gli studenti avranno sei ore di tempo per svolgere il compito.
In provincia di Messina saranno 5.895 i giovani che si misurano con l’esame di maturità. Di questi 375 sono candidati esterni e due sono candidati per merito, nel senso che, pur non avendo ancora frequentato il quinto anno, per i crediti, i voti e le conoscenze maturate hanno ottenuto dai propri docenti il nulla osta per l’ultima prova della loro carriera liceale.
Sono 157 le commissioni che, di fatto, si sono insediate oggi in tutta la provincia. Altrettanti, ovviamente sono i presidenti e 520 i commissari.
Dopo tre anni di pandemia si torna alla formula originale dell’esame di maturità. I sei commissari saranno per metà interni e per metà esterni. E la seconda prova torna ad essere quella ministeriale. Via alle mascherine e al numero contingentato di presenze durante le prove orali. Insomma un bel colpo di spugna rispetto ad anni in cui anche solo fare lezione, a distanza e con le paure del contagio, appariva un esame di grande ... maturità.
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