Il disagio dei giovani, sempre più soli, analizzato e trattato secondo i molteplici approcci: legale, educativo, psicologico-psichiatrico, sociologico e ambientale è stato al centro della tavola rotonda dal titolo “Ragazzi interrotti: le nuove frontiere del disagio giovanile”. Le diverse problematiche declinate sia nella prospettiva della prevenzione che in quella della repressione, sono state affrontate nel corso di una tavola rotonda tenutasi nella chiesa di Santa Maria Alemanna che ha avuto come ospite d’eccezione la nota psicologa forense e criminologa Roberta Bruzzone. Il convegno è stato promosso dall’Ammi, in sinergia con la Fidapa Messina, il Comune e l’Ordine degli Avvocati. La violenza giovanile preoccupa sempre di più famiglie e istituzioni, non solo per il numero dei casi in aumento, ma anche perché sui social sono sempre più frequenti video che ritraggono scontri tra bande rivali o aggressioni di gruppo ai danni di coetanei. L’incontro, moderato dalla giornalista Milena Romeo, è stato avviato dopo i saluti del sindaco Federico Basile, dell’assessora alle Politiche sociali Alessandra Calafiore, del presidente dell’Ordine degli avvocati Paolo Vermiglio, della prorettrice al Welfare e Politiche di genere Giovanna Spatari, della presidente dell’Ammi, Lilly Cuomo Cavallaro, della presidente Fidapa Messina, Susy Pergolizzi e della segretaria nazionale dell’Ammi Francesca De Domenico che ha organizzato l’iniziativa, mentre l’artwork nella locandina è stata realizzata da Danilo Lucà. La Bruzzone ha incentrato il suo intervento sulle principali problematiche legate per lo più alla condizione adolescenziale, evidenziando quelle legate al disagio psicologico di interesse psichiatrico e anche la scarsa capacità dei giovani di proiettarsi in un futuro possibile per poi indagare le ragioni alla base, cercando di trovare delle possibili soluzioni. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina