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La direttrice di Poste Palermo: ogni sera torno a Torrenova dai miei bimbi. Super? No, mamma!

Giusi Tedesco con la figlia Vittoria e il piccolo Nicolò

La prima causa di povertà in Italia è la perdita del posto di lavoro, la seconda è l'arrivo di un figlio. I numeri raggelanti dell'inverno demografico piombano su questa primavera stentorea dagli Stati generali della Natalità di Roma, dove si è fatto il punto sul decremento oggettivo della popolazione (lo scorso anno il saldo negativo ha visto 392.598 nascite e 713.499 decessi) e sulle strategie per fronteggiarlo. Un allarme etico (più che "etnico"...) su un tessuto sociale che sta diventando incapace di rigenerarsi, con un impoverimento collettivo e individuale gravissimo e inarrestabile che pregiudica irreparabilmente l'umano desiderio (libertà, diritto, dovere...) di genitorialità "globale" e le stesse risorse umane sulla cui esistenza in vita si fonda il passato, il presente e il futuro di una comunità.

Uno dei temi più allarmanti nell'analisi da "culla vuota" riguarda il lavoro in generale - la cui mancanza pregiudica le capacità finanziarie di mantenere una famiglia - e quello femminile, in particolare, con questa componente del mercato occupazionale già in condizione di squilibrio nell'accesso e nella dimensione mansionistica e retributiva (un tetto di cristallo spesso determinato proprio dalla minore disponibilità legata alle esigenze familiari), ma ancor più penalizzata dalla necessità sempre più incombente di dovere scegliere tra la famiglia e il lavoro, per l'assenza di sistemi di compensazione che consentano di poter redistribuire le necessità di cura.

Così, se diventare madre non fa (ancora...) notizia, essere madre lavoratrice "pendolare" specie con mansioni di responsabilità manageriale e bambini in tenera età, invece sì. E la notizia arriva dalla provincia messinese, da Torrenova, cittadina tirrenica a 130 chilometri da Palermo, dove vive Giusi Tedesco, la direttrice di Filiale delle Poste del capoluogo, che ogni mattina si reca in ufficio e ogni sera torna a casa dai suoi bambini: Vittoria, 6 anni, e Nicolò, 4 anni . Sarà una mia sensazione - racconta - ma il fatto che i miei figli sappiano che lavoro molto lontano li rende più sensibili e mettono in conto, se pur capiti davvero raramente, che possa essere costretta a dormire fuori. Deve essere per questo motivo che ogni sera, quando apro la porta di casa, mi corrono incontro e mi abbracciano forte”. Giusi, 44 anni, a capo degli uffici postali di Palermo, è una dirigente in un ruolo di grande responsabilità e al contempo una mamma presente, impegnata nel dare il massimo sul lavoro ma anche nell'evitare di portarsi tutto dietro, così davanti alla porta di casa respira a fondo e indossa il più bel sorriso. "E ogni tanto sogno di non tornare a lavorare, per qualche giorno, però. Mica per sempre – chiarisce - Altrimenti i miei figli mi darebbero per scontata e altro che festa ogni giorno…”. “Non siamo super mamme – precisa - siamo mamme organizzate. Certo, viaggiare ogni giorno in treno o in macchina, è molto impegnativo. Ma, indipendentemente dal tempo che trascorro per arrivare sul luogo di lavoro, è sulla qualità del tempo che trascorro con loro che mi sono concentrata”. E come per tutte le mamme, domenica sarà una giornata speciale, ma per lei ancor di più: una festa nella festa da trascorrere a casa, dopo quella vissuta in ufficio (dov'è stata presentata la consueta cartolina celebrativa disponibile nelle sedi con sportello filatelico), nell'attesa di scoprire come la sua famiglia la sorprenderà, dopo l'esplicito regalo dello scorso anno da parte dei figli aiutati dal papà: un paio di pantofole...

L'impegno per l'equilibrio di genere e la genitorialità

Dopo le storie raccontate nei mesi scorsi, tra pari opportunità e inclusione, in questa occasione Poste Italiane ha voluto ancora una volta ribadire di avere fatto "della parità di genere e delle politiche di sostegno alla famiglia e alla genitorialità un punto di forza" sottolineando come una storia quale quella di Giusi Tedesco, di una mamma che può scegliere di vivere da pendolare per cenare, addormentarsi e svegliarsi con i propri figli, sia certamente fondata sulle capacità personali e sul supporto della rete parentale, ma anche "sul sostegno dell’azienda che mette uomini e donne nelle condizioni di poter perfettamente conciliare lavoro e famiglia".

Negli uffici postali del Messinese lavorano oltre 400 donne, pari al 53% dei dipendenti. E 67 di loro ricoprono il ruolo di responsabile in un ufficio postale della provincia. Anche nel 2023, per il quarto anno consecutivo, Poste Italiane ha ottenuto la certificazione “Top Employers” per la qualità delle politiche in tema di organizzazione e valorizzazione delle risorse umane. L'azienda rende inoltre disponibile un percorso dedicato alla neo genitorialità, “Lifeed”, e ha come obiettivo quello di valorizzare le competenze maturate dalle dipendenti durante l’esperienza genitoriale: la gestione del tempo, l’ascolto, la pazienza, l’empatia e la comunicazione. Le capacità e le qualità acquisite come neo-genitore vengono potenziate grazie a un programma differenziato per fascia d’età che prevede momenti di dialogo e confronto.

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