La stagione turistica 2023 a Taormina parte all'insegna di premesse sempre più importanti. Dall'Associazione Albergatori Taormina arriva subito un primo dato entusiasmante sul trend delle presenze nella capitale del turismo siciliano. Alcune strutture ricettive hanno già riaperto e altre sono pronte a farlo nei prossimi giorni, da qui a Pasqua, e intanto marzo ha già fatto registrare un boom. "Abbiamo avuto modo di anticipare una stagione che si prospetta molto positiva ma i primi riscontri che arrivano sono ancora più confortanti - spiega il presidente degli Albergatori, Gerardo Schuler -. A marzo, infatti, si è registrato sin qui un aumento delle presenze di circa il 25% rispetto allo stesso mese del 2022. I nostri associati hanno avuto tassi di occupazione molto piu alti dello scorso anno e diversi operatori hanno confermato che le cose stanno andando talmente bene che in alcune giornate c'è stato il pienone, il sold-out. Ovviamente ciò sta avvenendo in questa seconda di marzo, e questo trend rafforza tutte le previsioni per i prossimi mesi". Non manca anche qualche beffa come le dinamiche di questi giorni in Germania e in Israele: "Lo sciopero che si sta verificando in Germania ha determinato alcune cancellazioni e lo stesso vale per le proteste sulla riforma della giustizia in Israele, che ha prodotto gli stessi effetti. Questi eventi ci ricordano come a volte possano bastare situazioni del genere per cambiare le cose in pochi giorni", avverte Schuler, anche se a fronte di queste circostanze non sembra esserci una particolare preoccupazione. "Diciamo che i numeri potevano essere ancora più alti e si poteva arrotondare questo boom di presenze di marzo ma la stagione ha, comunque, preso la piega preannunciata, che sarà rosea", evidenziano i vertici di AAT. La prospettiva sembra essere quella di un 2023 che potrebbe far registrare il record di presenze: "Stando alle prenotazioni, ci sono le premesse per raggiungere e superare quella quota di Un milione e 300 mila pernottamenti, che sarebbe la migliore in assoluto nella storia della città", conferma Schuler. C'è il boom degli americani, spinto anche dall'effetto "The White Lotus" e i mercati tradizionali confermano la propria fedeltà a Taormina, ovvero Germania e Gran Bretagna ma si muove anche altro. "Stiamo assistendo ad una crescita di mercati che sino al 2022 sembravano ancora titubanti a ripartire, ed erano ancora piuttosto lenti a rilanciarsi, come Australia, Nuova Zelanda e Sud America (Brasile e Argentina) ma ci sono segnali di risveglio anche dalla Cina". Proprio la Cina potrebbe diventare un fattore importante per i mesi invernali, quelli in cui gli Albergatori Taormina rilanciano una richiesta alla Regione Siciliana: "Già in quest'ultimo inverno sono rimasti disponibili 1800-2000 posti letto a Taormina e così sarà anche nel periodo 2023-2024 ma alla Regione chiediamo di fare uno sforzo per andare oltre il Natale. Gli eventi vanno fatti anche a novembre, per consentire alle strutture alberghiere di poter rimanere aperte sino a fine anno. Altrimenti che senso ha pensare al Natale se a novembre non ci sono prenotazioni e non sussistono le condizioni per proseguire la stagione? E' un problema da affrontare e sul quale chiediamo una soluzione".