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Messina, al via la formazione per aspiranti volontari del nucleo diocesano di protezione civile

Ai nastri di partenza il corso di formazione di base 2023 per aspiranti volontari del Nucleo diocesano di Protezione Civile, gratuito e aperto a tutti i cittadini di età superiore ai 18 anni. Si comincia lunedì 17 aprile dalle 19 alle 21, presso la sede del Nucleo diocesano di via Emila 21; il corso della durata di due mesi, si concluderà nella seconda metà di maggio con un’esercitazione di due giorni al Forte Serra La Croce di Curcuraci, dove verrà allestito un campo di protezione civile e si svolgerà la simulazione di vari scenari emergenziali. Scopo del corso, patrocinato dal Dipartimento regionale di protezione civile e riconosciuto per legge ai fini dell’accredito formativo da parte dell’Università degli Studi di Messina, è quello di fornire gli elementi necessari alla conoscenza, previsione e prevenzione del rischio naturale e antropico legato al territorio, al soccorso urgente in caso di calamità o catastrofe e al superamento dell’emergenza, operando con un alto grado di professionalità a stretto contatto con le istituzioni locali. Durante gli incontri si parlerà dell’organizzazione nazionale, regionale e provinciale del sistema di Protezione Civile, relativamente alla normativa vigente, del ruolo del volontariato e degli aspetti psico-sociali dell’emergenza, della specializzazione in altri settori quali logistica, recupero dei beni culturali mobili e immobili, antincendio boschivo (a supporto dell’attività dei Vigili del Fuoco), temi nei quali i volontari messinesi sono specializzati. “E’ importante che il volontario sia ben formato e motivato”, spiega Luciano Venuto, presidente del Nucleo diocesano di protezione civile, unica associazione nazionale di Protezione Civile riconosciuta dalla Caritas. Nata a Messina nel 1998 per volontà del cardinale Francesco Montenegro, primo direttore della Caritas diocesana, ha svolto un’intensa attività di formazione attraverso programmi orientati alle problematiche tipiche del territorio locale, come l’osservatorio dei disagi e delle povertà sociali e culturali, lo studio delle risorse primarie e delle carenze strutturali tipiche degli ambienti sociali, in sinergia con le principali istituzioni cittadine.

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