Difficilmente il mercato del giovedì troverà spazio nel centro cittadino. Sia per questioni logistiche (problema di parcheggio ma anche di organizzazione viaria e degli stessi ambulanti), sia perché in fin dei conti il contributo che gli avventori delle bancarelle darebbero ai negozi del centro cittadino, in quella giornata, sarebbe nullo. Precisato questo, anche per evitare che attorno a tale proposta (formulata nei giorni scorsi da alcuni commercianti e contestata da altri) si allarghi la spaccatura che da sempre ha caratterizzato (al di là delle posizioni di facciata delle parti) la categoria, va detto il problema della “desertificazione” del centro cittadino e quindi dell’attività commerciale dei negozi esiste e nessuno può metterlo in discussione. Milazzo, ormai da diversi anni ha perso l’appeal di città dello shopping, trasformandosi in una località riferimento invece per la gastronomia. È chiaro che i negozi del settore abbigliamento soprattutto, nonostante una offerta di qualità siano in sofferenza. E, lo ripetiamo, è giusto lanciare l’allarme sulle conseguenze di questa desertificazione. A parte la tarda serata e le ore notturne, sono pochi i visitatori del centro cittadino. Chi un tempo giungeva a Milazzo per una passeggiata si ferma ai centri commerciali attratto dai tanti negozi, ma anche dall’abitudine di trascorrere all’interno di questi parchi diverse ore soprattutto nel fine settimana. Attratti anche dalle iniziative che periodicamente vengono promosse dai responsabili del parco stesso. E forse sta proprio qui il punto e la sollecitazione dei commercianti Padalino e Capone che nei giorni scorsi ci hanno messo la faccia per chiedere «che si faccia qualcosa per risvegliare l’interesse dei visitatori nei confronti del centro cittadino». Sarebbe opportuno organizzarsi. Prendendo atto che non è più possibile aspettare il cliente nel negozio, ma bisogna farlo giungere dove operano gli esercizi commerciali. E ciò può avvenire attraverso l’unità della categoria. È questo il punto di partenza. E forse un ruolo potrebbe svolgerlo il Centro commerciale naturale. Ma, lo ribadiamo, occorre crederci e muoversi tutti assieme. Mettendo anche in preventivo che ciò non significa far decollare lo shopping. Anche perché come accade in altre città (Messina, Taormina), centri commerciali a parte, è la concorrenza micidiale dell’e-commerce, ad aver provocato questa contrazione delle vendite. Si parta dunque dalla “provocazione” del mercato settimanale (che riteniamo mai si farà in marina Garibaldi) per avviare un discorso serio, per rendere nuovamente il centro cittadino luogo di richiamo per i visitatori.