Dentista e cantante, ma anche mamma e poetessa. I talenti di Elvira Marsico, 49 anni, sono tanti e chi ha avuto modo di assistere a una sua esibizione canora ha avuto la netta percezione di trovarsi di fronte a una donna che sul palco si trova completamente a proprio agio. «Sì, è vero, il palcoscenico è uno spazio che mi piace molto e lo trovo congeniale al mio modo di essere – conferma Elvira –. Amo in particolare fare le prove degli spettacoli che prepariamo e considero il Teatro Vittorio Emanuele la mia terza casa. Ma è altrettanto vero – prosegue – che amo moltissimo fare la dentista, un lavoro che esalta la mia manualità. Mi piace usare le mani e realizzare oggetti, passione che ho trasmesso a uno dei miei due figli, Davide, 9 anni, cuoco provetto e molto bravo a fare braccialetti».
Molti messinesi la conoscono più come donna di spettacolo che come dentista.
«Sì, è vero, ma io svolgo entrambe le attività con lo stesso amore, lo stesso impegno e abnegazione. Quando sono allo studio mi dedico anima e corpo ai miei pazienti, ma sono consapevole che la mia anima canterina è quella che magari suscita maggiore interesse e curiosità, quella che mi permette di avvicinare e farmi conoscere da più persone. In ogni caso per fare tutto per bene ci vogliono organizzazione e creatività».
Organizzazione e creatività?
«Sì, certo, organizzazione, altrimenti come si fa a mettere insieme lavoro, famiglia e il resto? Ma accanto all’organizzazione è necessaria anche la creatività, altrimenti tutto diventa grigio. Deve sapere che fino a qualche anno fa tenevo in studio dei corsi ai miei piccoli pazienti su come prendersi cura dei denti e lo facevo realizzando dei veri e propri siparietti allegri e coinvolgenti, come la tombola dei denti, un gioco divertentissimo che ho inventato io».
Quando è nato il suo amore per la musica?
«Fin da bambina mi piaceva cantare, lo facevo con le mie amichette insieme alle quali imparavamo a memorie le sigle di tutti i cartoni animati e di Fantastico. Poi ho studiato tre anni di pianoforte, ma quando ho cominciato il ginnasio ho rallentato un po’ senza mai però abbandonare, tanto che nelle riunioni che facevo a casa organizzavo sempre qualcosa di divertente. Dopo la laurea la passione per la canzone e lo spettacolo ha ripreso il sopravvento e allora nel 2014 ho dato vita a una band, El Mar, quindi nel 2017 sono entrata nel famoso gruppo dei Fikissimi – composto in prevalenza da medici -, con i quali mi sono esibita sia al Teatro Vittorio Emanuele che al PalAntonello. Con loro ho fatto Tale e quale show, l’Odissea e uno spettacolo sugli Anni ‘80 in cui ho cantato, recitato e anche danzato».
Che ne fate del ricavato di questi spettacoli?
«L’incasso di tutti gli spettacoli va in beneficenza, devolviamo tutto ad associazioni o a cause meritevoli di essere sostenute. E’ un punto fermo del nostro approccio al mondo dello spettacolo, che ci dà tante soddisfazioni».
Quali sono i suoi gusti musicali?
«Io amo la musica e le cantanti spagnole, come Rosana, Gloria Estefan, Shakira. Ma amo anche la pop music e le interpreti italiane, tra cui Fiorella Mannoia, Syria, Annalisa e cantautori come Dalla. Ma penso di inserire nel mio repertorio anche “Supereroi” di Mr Rain».
Qual è stato il ruolo dei suoi genitori nelle sue scelte? Quale anima hanno assecondato?
«I miei genitori mi hanno appoggiata sempre, da entrambi ho preso il meglio. Mio padre mi ha inculcato l’amore per la medicina, si chiamava Silvano ed era uno stimato ginecologo. Mia madre è una nota poetessa, Clara Monterossi, vincitrice del premio Montale nel 1990. Durante gli spettacoli che faccio recito spesso alcune delle sue poesie. Di recente ho cominciato a scriverne qualcuna anche io».
Quali programmi ha per il futuro?
«Sto lavorando a due progetti: uno mio e l’altro con i Fikissimi. Nel mio, che non so ancora quando andrà in scena, sto coinvolgendo sia elementi di El Mar che dei Fikissimi. L’incasso andrà a chi si occupa dei malati di Alzheimer. Con i Fikissimi saremo al PalAntonello in aprile con un nuovo spettacolo».
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