Un progetto dell’associazione “Matumaini” di Carmen Falletta, insieme al Rotary club e all’associazione “Laudato sì”, per attivare una raccolta fondi destinata a produrre medicine in Burundi. Iniziativa collegata alla visita delle rappresentanti del governo burundese: il Ministro della Salute e l’ambasciatore del Burundi in Italia, Sylvie Nzeyimana e Esperancé Ndayizeye, che stanno cercando di promuovere investimenti nello stato africano uscito da una guerra, ricco di risorse inutilizzate.
Un convegno in tema sull’Africa per spiegare le ragioni di tale investimento e la necessità di consentire anche in Burundi, di curarsi con medicine non contraffatte si è svolto all’Eolian di Milazzo. Come ha nel dettaglio spiegato la dottoressa Paola Brusa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie del farmaco dell’Università di Torino, “l’associazione APPA, di cui lei fa parte, si occupa di creare nei paesi al sud del mondo, piccoli lavoratori di farmaci che permettano alle mamme di curare i propri figli in età pediatrica e curare anche gli adulti da sintomatologie troppo spesso sottovalutate e per le quali non hanno apparente soluzione”. In sostanza, l’equipe è partita dall’Università di Torino nel 2002 per creare ad Haiti, Congo e altri paesi del sud del mondo, laboratori e formare gente del posto su come dover tagliare i farmaci e dosare le relative polveri da somministrare ai più piccoli.
“Lì, per esempio, ha continuato la dottoressa Brusa, non hanno il frigorifero, perciò anche dare l’antibiotico ad un bambino è complicato. Noi siamo riusciti ad individuare come fare, permettendo il dosaggio per sei volte necessario e formare le donne alla somministrazione”. Così avviene anche negli ospedali, negli anni diverse persone del posto sono diventate sanitari in grado di dosare il farmaco a seconda delle caratteristiche corporee del malato. “Vedere la felicità di una mamma che riesce, grazie alle medicine giuste, a salvare il proprio figlio, ti ripaga di tutte le fatiche” -ha detto la Brusa-. Perché altro dettaglio fondamentale, un altro problema è il mercato illegale dei farmaci, di cui i governi sono a conoscenza, ma che non possono evitare perché i medicinali senza certificazione d’efficacia, costano poco e sono quelli che la gente può permettersi.
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