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Messina, i bisogni sociali e le emergenze nel Report 2022 della Caritas

Disagio abitativo, rinunce al lavoro e altri nodi

Richiesta di ascolto accentuata post-Covid e emergenza abitativa come costante. Sono due, tra le tanti chiavi di lettura, dell’ultima edizione del “Report Povertà” della Caritas di Messina, presentato ieri e avente come tema le “Comunità educanti per uscire dalla crisi”.
I Centri d’ascolto Caritas hanno fatto registrare dati in crescita: guardando al primo semestre 2020 si individuano 186 accessi, contro i 253 del 2021 e i 214 del 2022. Numeri in risalita ma decisamente più bassi del pre-Covid, se si pensa che nel 2019 erano state 368 le richieste di aiuto. Nell’incremento va di certo valutato, come spiegato anche dal direttore padre Nino Basile, come probabilmente molto dipenda dalla necessità di persone e nuclei di ritrovare il contatto relazionale che si era smarrito durante le limitazioni legate al Coronovirus. E che in ambito cristiano va contestualizzato, dall’altra parte, «nel Sinodo di Papa Francesco, che ci invita a guardare all’accoglienza e al sentire l’altro». È ovvio che i Cda (su tutti quello di Provinciale con 540 passaggi, segue il “S. Finocchiaro” con 218) abbiano continuato a svolgere anche una preziosa opera di “ammortizzatore sociale” erogando principalmente interventi a sostegno delle famiglie, dal pagamento delle utenze alla fornitura di generi alimentari. Ben l’83,6% delle richieste ricevute ha riguardato nel 2021 queste due voci, alle quali è stata data risposta nell’85% degli interventi eseguiti. Tra le prestazioni va però ricordato il ruolo svolto dagli strumenti del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza.

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