C’è un ‘espressione con cui i francesi sintetizzano, con un’immagine storica, il concetto di “rimettere le cose al loro posto”. Oltralpe dicono rimettere la chiesa al centro del villaggio, rifacendosi alla struttura dei villaggi dell’est della Francia costruiti tutti intorno al luogo di culto principale della città. A Messina dopo aver visto il ritorno dello Street food festa, si può dire che è stata riportata piazza Cairoli al centro della città.
Graziata da Giove pluvio ( le previsioni d’inizio settimana prometteva fulmini e saette), la manifestazione ha avuto un successo clamoroso in termini di qualità e di numeri. Quattro giorni in cui la piazza del commercio per eccellenza, tornare a brulicare di messinesi, e non solo, come ai bei vecchi tempi. A proposito di espressioni utili a rendere un concetto più chiaro, per piazza Cairoli si usa spesso quella di ”salotto buono della città”. Ebbene, lo Street food fest ha dimostrato di non sfigurare affatto nella parte più prestigiosa della casa dei messinesi.
Il cibo di strada non è più il panino unto o il “saccoccio” di patatine oleose da mangiare in una pausa o al primo languorino. Lo street food è un piatto unico e strutturato che può diventare gourmet. E Messina ha colto questa tendenza e nel cuore della città, gli organizzatori, sono riusciti a far fare un bel giro della Sicilia e dell’Italia con i sapori offerti nella 40 casette allestite.
Le presenze di persone che hanno mangiato e bevuto nella quattro giorni sono da grande happening. Gli organizzatori hanno stimano in 110.000 i messinesi e non che hanno dato un morso ai panini tutti gusti e alle altre leccornie. Cifra a cui vanno aggiunti quella dei curiosi, di chi ha solo sentito la buona musica, di chi si è solo voluto godere “il salotto buono della città”.
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