«Creare senza distruggere». Così, nella frase che apre il video di presentazione delle sue attività, si sintetizza il lavoro ventennale di Ilaria Venturini Fendi, al servizio della sostenibilità ambientale e sociale. Un lavoro portato avanti senza abbandonare la creatività e la moda, tratto distintivo della famiglia Fendi. Ieri, al Parco Horcynus Orca, per la sessione autunnale di “Orizzonti-Transizione ecologica e nuove generazioni”, XX edizione dell’Horcynus Festival, la designer “green” ha dialogato con una cinquantina di studenti di due scuole, l’Istituto Dalla Chiesa di Caltagirone e il “Basile” di Messina, e col pubblico del Festival, raccontando il modo in cui ha riconvertito la propria esperienza nell’azienda di famiglia. Con “Carmina Campus”, un progetto con una visione innovativa e sostenibile della moda e del design in cui creatività e alto artigianato made in Italy sono abbinati a rispetto per l'ambiente e impegno sociale. Con i “Casali del Pino”, azienda agricola alle porte di Roma che Venturini Fendi, da imprenditrice agricola, ha riconvertito al biologico. Mondi questi – il design, il biologico, la sostenibilità – che è stata in grado di far incontrare e di intrecciare, come si fa a “Carmina Campus” con i materiali di scarto con cui si realizzano borse che portano con sé messaggi ambientalisti e sociali. Anche all’interno di specifici progetti di “empowerment” femminile che hanno coinvolto in una prima fase lavoratrici africane e poi donne nelle carceri italiane. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina