Un “FabLab” è un luogo che unisce creatività e innovazione, attorno al quale gravitano maker, designer, artisti e appassionati di artigianato digitale di tutte le età. Una realtà bellissima e stimolante, che ha avuto origine in America e che è presente anche nella nostra città. «“FabLab Messina” è un’associazione culturale senza scopo di lucro – spiegano Umberto D’Andrea e Roberto De Luca rispettivamente presidente e tesoriere – che si autofinanzia con i contributi degli iscritti e che è stata fondata circa 6 anni fa, dall’allora presidente Gianfranco Pulitano». Ogni associato, tesserandosi, ha la possibilità di accedere a spazi e strumentazioni, che sono presenti all’interno della fabbrica digitale. «In particolare – proseguono i due ragazzi – disponiamo di un laboratorio di elettronica, di un’officina meccanica, di una stampante 3D, di un macchinario taglio laser e di un laboratorio di lavorazione del legno. Inoltre, periodicamente organizziamo dei workshop, che hanno lo scopo di permettere anche ai nuovi iscritti, di imparare ad utilizzare programmi e attrezzature». Nel FabLab artisti e professionisti si cimentano a creare i prodotti più disparati, in base alle proprie esigenze. «Il target dei nostri tesserati – racconta il tesoriere – è molto vario. C’è chi viene per realizzare dei semplici oggetti personali o chi deve ottenere dei componenti per progetti lavorativi o universitari. Qui si intrecciano competenze e bisogni, dando vita anche ai dei veri e propri network professionali». Uno spazio in cui condividere conoscenze, idee e passioni, mettendo in pratica l’arte del “Do it yourself”. Diverse sono state le iniziative, che in questi anni hanno visto protagonista FabLab Messina: durante la pandemia per esempio, l’associazione è stata in prima linea con il progetto “Open Mask Sicilia”, ideato per donare presidi digitali sanitari, alle strutture ospedaliere. Numerosi poi, sono stati gli eventi che hanno coinvolto alcuni istituti scolastici del territorio messinese, come la “Drago”, la “Luciani”, la “Catalfamo” e il “Minutoli”. «Abbiamo avuto la possibilità – dichiara il presidente – di insegnare l’utilizzo di software e strumenti innovativi, agli alunni delle scuole con cui abbiamo collaborato. I ragazzi hanno dimostrato grande entusiasmo, perché hanno potuto mettersi in gioco e vedere con i propri occhi i risultati del loro impegno».