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Le prime cronache di "Gazzetta" nel '52 tra inchieste, politica e... modernizzazione

In quei giorni a Messina... il sistema semaforico nuovo agganciato ai cavi smontabili

Aprile-maggio 1952: ecco i primi numeri della “Gazzetta del Sud”, dopo l’inaugurazione avvenuta - 70 anni fa come quest’anno - nel periodo pasquale. Le prime pagine di Cronaca del quotidiano diretto da Gino Bruti vedono in stampa le prime inchieste cittadine, tra le zone degradate e le baracche di villa Lina e il Tirone, autentici reportage di denuncia (tra miseria e mancanza di igiene) corredati dalle fotografie incisive e coinvolgenti di Natalino Saya, che riescono a dare i loro frutti: in poco tempo inizia infatti lo sbaraccamento del rione Giostra e di Villa Lina (150 alloggi finanziati dal Ministero dei Lavori pubblici su richiesta dello Iacp). La città si modernizza su vari fronti, con un sistema semaforico nuovo, aereo, agganciato ai cavi smontabili in occasione della Vara. La “Gazzetta” pubblica anche “le norme di circolazione urbana con l’installazione dei semafori” e delle colonnine luminose spartitraffico.

Intanto si annuncia la nuova trasmittente della Rai (all’epoca ancora solo radiofonica) sorgerà sulla collina della “Carrubara” servendo sia Messina che Reggio Calabria; piazza Cairoli diventa “campo comiziale” per accogliere i comizi elettorali in attesa delle elezioni politiche (tre messinesi torneranno da Cuba per votare, annuncia il giornale). In città dalla Calabria giunge il presidente del Consiglio Amintore Fanfani, che incontra i dirigenti (per un “fervorino elettorale”) nei locali della Dc nella sede di viale Europa. Al cronista della “Gazzetta” dichiara che “ogni decisione per la costruzione del ponte sullo Stretto verrà dopo studi seri”.

La Cassa per il Mezzogiorno stanzia 95 milioni per l’ampliamento della Fiera di Messina: la deliberazione riguarda anche il prolungamento e la definitiva sistemazione della passeggiata a mare. Già si pensa alla Fiera d’agosto, la XXII, con il bozzetto vincitore del concorso per il manifesto vinto da un grafico triestino; per l’Agosto Messinese si annunciano novità tecnologiche, con “migliaia di ceri e di lucerne ad olio” insieme ai moderni “ventagli a parabola con luce cangiante”, e ai “gigli luminosi” che fioriranno lungo il viale; in quei giorni in Fiera si tiene la Mostra storica dell’automobile,

Non mancano pubblicità teatrali, annunci cinematografici e la reclame della Birra Messina (“il più completo organismo birraio del Mezzogiorno”), mentre le cestiste del “Maurolico” sono pronte per la promozione in B, e i vespisti messinesi Luvarà e Carrello sono protagonisti al raduno di Bassano. Qualche notizia culturale, come la conferma a presidente della Società Filosofica del prof. Attisani, la rassegna dei film di Wyler del “Circolo del Cinema”, la premiazione a Marisicilia agli studenti del Premio indetto dall’associazione nazionale marinai d’Italia, e la prima all’Odeon, del film di Lizzani ”Il processo di Verona”, a cui partecipa da “spettatore d’eccezione” l’ex maggiore della Pnr Nino Furlotti, che comandò il plotone d’esecuzione che l’11 gennaio 1944 eseguì la condanna a morte di cinque gerarchi, tra cui Ciano.

Il porto accoglie due grandi navi: la “Fremont”, il “colosso del mare”, grande nave ausiliaria della marina da guerra statunitense che era stata protagonista anche nelle operazioni da sbarco nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale; e la “più moderna e attrezzata” nave da soccorso, la “Proteo”. A bordo del “Toscana” 240 emigranti siciliani sono pronti a partire per l’Australia. Sabato 3 maggio una curiosa fotonotizia: un gruppo di studenti tedeschi dell’Accademia delle Belle Arti di Monaco di Baviera, giunto da Taormina, si attenda nello spazio adiacente l’Albergo Reale (oggi hotel Royal), e si dice ammirato dal panorama ammirato dalla Circonvallazione. La tv tedesca a villa Pia di padre Nino filma i Canterini peloritani dell’Enal diretti da Lillo Alessandro. Infine, una chicca giornalistica… una corrispondenza palermitana in “Terza” (sulla Fiera del Mediterraneo) di Mauro De Mauro, il giornalista che diventerà noto cronista de “L’Ora”, fatto sparire dalla mafia.

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