È un viaggio affascinante alla scoperta della cultura naturalistica e faunistica che si può compiere grazie al Museo della Fauna del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Messina. Un museo in progress, allestito al secondo piano della struttura universitaria dell’Annunziata, che lo scorso anno ha festeggiato il decennale della sua nascita. Le linee programmatiche di indirizzo gestionale e di sviluppo delle attività di ricerca, di conservazione, di divulgazione e di tutela delle testimonianze faunistiche sono programmate dal prof. Filippo Spadola, direttore del Museo della Fauna, conservatore della sezione “Faune Terrestri”. La pregevole esposizione museale si compone anche di altre due sezioni: quella dedicata alla “Paleontologia” di cui è conservatore la prof. Laura Bonfiglio, già Ordinario di Paleontologia dell’Università di Messina e quella dedicata alle “Faune Marine” di cui è conservatore il biologo Mauro Cavallaro, del Dipartimento di Scienze veterinarie. «Il Museo – ha spiegato Cavallaro – si occupa di valorizzare la storia naturale del territorio messinese e siciliano in generale anche se a livello internazionale abbiamo tante collaborazioni con il Museo di Storia naturale di Londra, con l’Università di Oxford e con altri atenei, tra i quali quello di Pisa. Il nostro Comitato tecnico-scientifico si compone di eccellenze nazionali, ma il salto più alto lo abbiamo fatto nel 2017 quando il ministero dell’Ambiente ha autorizzato la registrazione del Museo della Fauna nell’elenco delle istituzioni scientifiche, previsto dalla Convenzione di Washington per la protezione delle specie in via d’estinzione, gestito dal Segretariato Cites. Siamo un organo Cites a tutti gli effetti – ha sottolineato – e da un paio d’anni i Carabinieri, con i quali siamo in grande sintonia e sinergia, gestiscono questo importante ufficio (che prima era di pertinenza del Corpo forestale dello Stato), per tantissime iniziative di recupero, soprattutto di animali o di parti di animali che possiamo detenere o anche esporre all’interno del Museo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina