Fino a due anni fa era possibile incontrarle all’ingresso dei supermercati, soprattutto nel periodo delle feste natalizie, ma anche durante il resto dell’anno. Le suore dell’Istituto Piccole Sorelle dei poveri, fondato da Jeanne Jugan, avvicinavano le persone che entravano a fare la spesa e con un sorriso gentile porgevano un sacchetto ed un foglietto dove, scritto in piccolo, si chiedeva di donare almeno uno dei prodotti elencati. Quasi nessuno si sottraeva alla richiesta, aggiungendo nel carrello della spesa anche latte, biscotti, pasta, legumi, farina, zucchero ed altri cibi per gli anziani. Con l’arrivo della pandemia le suore hanno dovuto cambiare abitudini, evitano le uscite. Hanno ridotto i contatti con l’esterno e anche la possibilità di fare direttamente la questua, per questo si rivolgono ai messinesi chiedendo il loro aiuto anche piccolo. Negli ultimi due anni, infatti, evitano di uscire dall’Istituto per tutelare gli anziani ospiti, adottando tutte le misure necessarie per evitare possibili contagi, un timore che, soprattutto per chi è anziano e più fragile, è certamente maggiore. La conseguenza di questo esilio forzato, è una situazione di grande difficoltà economica che le suore si trovano ad affrontare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina