Un pasto caldo e un sorriso contro l’indigenza e la “fame” di affetto, calore, umanità che attanaglia anche chi non avremmo mai immaginato. È questa la vocazione senza tempo dei figli di S. Annibale dell’Istituto Cristo Re, che il 16 dicembre 1986 davano inizio a una delle realtà più importanti della città, la Mensa dei Poveri. Sono trascorsi 35 anni dal giorno in cui fratello Nino Drago, consacrato rogazionista originario di Galati Mamertino, decise di dedicare la sua vita ai bisogni degli altri, gli orfanelli di Sant’Antonio, i poveri e le persone sole che ogni giorno bussavano alla porta in cerca di speranza. «Quando abbiamo iniziato in città non c’erano altri servizi di assistenza, la mensa era frequentata da 40 persone o poco meno; oggi la povertà oggi ha i volti di persone diverse che nella nostra mensa siedono fianco a fianco, scambiandosi le proprie esperienze e un sorriso», racconta il direttore dell’Istituto Cristo Re padre Claudio Marino. L’opera, inizialmente finanziata da tutte le congregazioni religiose della città (Rogazionisti, Francescani, Oblati di Maria Immacolata), è stata nel tempo sostenuta dalle generose offerte dei benefattori; oggi, nonostante il sostegno del Banco alimentare, sono gli stessi Rogazionisti a sostenere il carico di spesa mensile, di circa 15mila euro.
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