Da Messina a Londra, nel mitico British Museum, con l’obiettivo di approfondire il tema davvero accattivante relativo alle stampe settecentesche realizzate nel Regno delle Due Sicilie. È il progetto di ricerca del giovane storico dell’Arte peloritano Domenico Pino, 26 anni. Diplomatosi al liceo classico “Maurolico”, sette anni fa sbarca nella capitale inglese, intraprendendo gli studi all’University College, dove ha svolto un corso triennale più la specializzazione. Attualmente sta svolgendo un dottorato di ricerca. Un grande interesse per il mondo dell’arte, coltivato grazie anche agli indirizzi, di vita e di arte, del maestro Enzo Celi, di cui Domenico è stato allievo. «La mia ricerca si concentra sulle stampe e le incisioni settecentesche che venivano realizzate nel Sud Italia, tra il 1734 e il 1799, opere artistiche che venivano usate non solo con funzione estetica, ma anche come strumenti con valenza culturale, scientifica, di conoscenza e divulgazione. Napoli era davvero un centro di produzione artistica di rilievo internazionale», rileva lo storico dell’arte, che nel 2019-20 ha ottenuto la “Michaale Bromberg Fellowship”, concessa dal British Museum a un giovane studioso specializzato nelle arti grafiche. L’attività di ricerca si è svolta nel fondo del Laboratorio delle stampe del celebre Museo inglese. «L’obiettivo di fondo – spiega il giovane studioso – è quello di capovolgere l’idea di massima generalizzata che vuole soprattutto artisti stranieri immortalare i luoghi del nostro Sud, e riscoprire invece artisti e scuole che operavano nei nostri territori. Al British Museum ho trovato un livello di rigore intellettuale davvero eccezionale, vorrei continuare su questa scia, anche se non mi dispiacerebbe tornare in Italia».
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