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Claudia e Serena, creative e “selvagge” come la Sicilia

Una storia bellissima di condivisione di un progetto per due travel blogger famose ormai nel mondo

Un sodalizio, il loro, nato nella selvaggia isola di Stromboli tra le sabbie nere e le colate laviche che incantano. Veri fari nella notte. E in premessa lo dicono subito. "Siamo isole e selvagge", quasi a rimarcare già una scelta di vita lontana dagli stereotipi, dal letto comodo, e dalla piastra per capelli lisciante a portata di mano. Claudia e Serena sono universalmente conosciute come "Minnifora", un nome irriverente che fa saltare già dalla sedia e che in realtà non contiene nulla di troppo boccaccesco ma un grande progetto di due travel blogger con lo spirito avventuriero scolpito nel dna. E che peripezia dopo peripezia hanno riscoperto l'amore per l'artigianato dandosi alla creazione di vasetti originali con seni in bellavista impazzando sui social: «Siamo una messinese e una lucana – racconta Serena – e ormai in effetti non abbiamo una residenza fissa. Ci siamo conosciute sull'isola di Stromboli nel 2019 perché Claudia che di professione fa la bartender lavorava lì, mentre io ero in vacanza. Io di professione faccio la fotografa, e sono specializzata nel settore wedding, ma non solo. E così dopo aver conosciuto Claudia l'ho invitata a prendere parte ad un progetto fotografico, ancora in corso, partito alle isole Eolie che si chiama "Nudi Vulcanici", dove protagoniste sono le donne di qualsiasi età e i crateri». Ma come sono diventate viaggiatrici? Claudia che ha studiato all'istituto alberghiero di Messina vanta già qualche esperienza particolare.

«Dopo il diploma ho frequentato un corso per diventare flair bartender e dopo questa esperienza ho sempre lavorato per locali e villaggi turistici. E nel 2019 mi sono trasferita nel nord della Thailandia, a Chiang Mai, dove ho vissuto per 6 mesi. Tornando in Italia e conoscendo Serena abbiamo cominciato un percorso». In realtà quando è scoppiata la pandemia, Serena si trovava a Shangai e ha fatto in tempo a tornare: «Il lockdown ci ha rivoluzionato la vita e così dopo un periodo di organizzazione siamo partite armate di sacco a pelo e zaino in spalla per un tour a piedi per la Sicilia. Da maggio a ottobre del 2020 non ci siamo più fermate ». Le ragazze hanno riscoperto la bellezza: «La Sicilia è una terra meravigliosa e noi, da buone selvagge, l'abbiamo vissuta a contatto diretto col terreno. Abbiamo fatto un trekking tostissimo durato circa 2 ore sul'isola di Levanzo per andare a dormire in tenda al faro e abbiamo pernottato di fronte la donna orante all'Argimusco. E ci siamo emozionate sul poderoso Etna. Abbiamo assaporato i tramonti alle saline di Marsala, dormito in mezzo agli ulivi nel pressi di Marzamemi, abbiamo attraversato tutte le Eolie, fatto trekking sul cratere di Vulcano o sul Monte Fossa delle felci a Salina e infine ci siamo andate a isolare sulla nostra amata Alicudi, la nostra isola del cuore». E tra l'incontro ravvicinato di mucche, capre e pastori è nato il tutto: «A novembre abbiamo realizzato il primo vasetto, che francamente era molto brutto, ma poi a Santo Stefano di Camastra abbiamo trovato la materia prima buona e così abbiamo lanciato le nostre creazioni con l' argilla bianca. Il nome invece ce lo hanno suggerito le nonne siciliane perché loro amano dire davanti a una scollatura pronunciata:" aunni vai cu' sti minn ' i fora?!". E creato il logo abbiamo messo in piedi la pagina Instagram e poi il sito». Minnifora è anche tanto altro e le due ragazze vogliono dire alle donne che devono amarsi un po' di più perché il seno è bello anche se è piccolo, troppo grande, o cadente. E lo ribadiscono con un laboratorio itinerante. Che prossimamente sarà su 4 ruote : «Abbiamo acquistato un fiat ducato fine anni '90 per spostarci più agevolmente. Parte dei nostri ricavati annui, il 10 percento, va all'Airc, per la ricerca sul cancro». Vulcaniche e inarrestabili, vanno avanti nel loro viaggio...

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