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Messina: né ieri né domani, ora è il Tempo del Creato. Il dibattito promosso dall’Arcidiocesi

Il dibattito promosso dall’Arcidiocesi e svoltosi all’ex Albergo delle Quattro Strade, a Colle Sarrizzo. Una rete tra enti, istituzioni, Chiesa e volontariato per difendere e valorizzare i nostri Monti

Padre Broccio, Cavallaro, Musolino, D’Amico, Sidoti, padre Siracusano e don Lombardo

Memoria, visione, attesa sono i paradigmi di un Tempo assoluto nel quale «occorre contrastare, presto ed efficacemente, quel degrado socio ambientale che s’intreccia con i drammatici fenomeni pandemici». È questo per l’uomo il tempo d’impegnarsi nella salvaguardia e custodia della “Casa comune”, «accompagnando e incoraggiando cambiamenti necessari, a partire dallo sguardo contemplativo sulla creazione fino alle scelte quotidiane di vita». Il messaggio per la 16ma Giornata nazionale per la Custodia del Creato “Camminare in una vita nuova-La transizione ecologica per la cura della vita” richiama tutti all’urgenza di leggere i segni dei tempi con uno sguardo contemplativo alle meraviglie del Creato, operando quella conversione globale cui il Papa fa riferimento nell’enciclica “Laudato Si’”. Il recupero della bellezza nell’ottica di uno sviluppo sostenibile al centro dell’incontro dal titolo “Protezione e valorizzazione del patrimonio naturalistico dei Colli Sarrizzo per lo sviluppo sostenibile della città di Messina», organizzato dagli Uffici diocesani per i problemi sociali e il lavoro e quello per la pastorale del turismo, sport e tempo libero presso l’ex Albergo della Forestale. È fondamentale che i nostri giovani possano riappropriarsi di questi luoghi nell’ottica di uno sviluppo sostenibile», ha dichiarato don Sergio Siracusano richiamando il tema della 49maSettimana sociale dei cattolici italiani, “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. Un dialogo a più voci, moderato dal capo redattore della Gazzetta del Sud Lucio D’Amico, che ha visto ieri la partecipazione di quanti, a vario titolo, operano per la sostenibilità di questo spazio di sconfinata bellezza, uno scrigno che custodisce lo straordinario patrimonio di biodiversità di questa porzione dei Peloritani, a due passi dal centro urbano.

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