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Paradiso perduto? Non più. Ora c’è il Giardino di Kuore

Barbara e Massimiliano hanno deciso di adottare uno spazio verde nel villaggio della litoranea, realizzando un piccolo Eden

Paradiso c’è un angolo di verde che da qualche tempo ha preso forma e che ogni giorno si abbellisce con cascate di fiori dai colori meravigliosi e piante di ogni specie. A curarlo sono Barbara Turiaco e Massimiliano Putignano, due messinesi con la passione per il giardinaggio che non hanno voluto arrendersi alla vista di aiuole spoglie e degradate della zona da dove passano ogni giorno. Hanno pensato di coniugare il pollice verde con la voglia di fare qualcosa per la comunità, sfruttando la possibilità – che ormai da parecchi anni il Comune concede ai privati e che in altre zone ha già visto fiorire rotonde e aiuole – di adottare degli spazi pubblici e prendersene cura. In cantiere c’è anche una iniziativa per ripulire un pezzo di strada per contribuire a ridare bellezza alla zona di Paradiso una delle più suggestive ma dimenticate della Litoranea.

L’avventura “verde” è cominciata nella primavera 2020 dopo la richiesta presentata al Comune di poter curare un’aiuola che si trova sul marciapiede opposto a quello dove sorge la fontana di Paradiso. Il Comune ha fornito qualche pianta e anche un punto acqua, portando via i numerosi sacchi di erbacce e spazzatura raccolti dopo che Massimiliano e Barbara hanno ripulito l’area. Il resto lo hanno fatto la buona volontà, levatacce al mattino per evitare di lavorare nelle ore più calde e risorse personali per acquistare attrezzi e piante. Giorno dopo giorno quello che prima era un fazzoletto di terra spoglio e insignificante è fiorito e si è abbellito. Il bordo dell’aiuola è stato circondato da oleandri e da piante di bosso, all’interno sono fioriti gerani, altre piante dagli splendidi fiorellini colorati, cactus ed anche una piantina di fragoline circondata da graziosi sassolini bianchi. Alla fine ne è venuto fuori un vero e proprio eden urbano tanto che l’hanno chiamato “il Giardino di Kuore”. Nel tempo hanno preso in affidamento un’altra piccola area attigua, ripulendo perfino un tombino vicino, ed è arrivato anche il contributo di qualche residente della zona che ha regalato delle piante ed il proprio aiuto pratico nella cura dell’aiuola. Nel frattempo hanno dovuto combattere contro gli sguardi scettici o incuriositi di chi, passando, li vedeva gettare fatica e sudore per piantare, strappare erbacce e annaffiare ma anche contro chi ha continuato a sporcare l’aiuola buttando per terra cartacce e rifiuti di ogni genere e con chi non raccoglie le feci dei propri cani. «Sono appassionata di giardinaggio – racconta Barbara –, mi piace curare le piante così ho pensato di adottare l’aiuola che ogni giorno, passando, vedevo spoglia e degradata». In questo interesse ha coinvolto anche Massimiliano: «Volevamo fare qualcosa per questa zona, certo la mancanza di un netturbino di quartiere pesa», dice. La loro passione è diventata contagiosa tanto che un altro cittadino ha deciso di “imitarli” adottando a sua volta uno spazio verde vicino intitolandolo a “Cariddi” figura della mitologia a cui ha dedicato una poesia ed una statua in legno che ha installato nell’aiuola. Nel frattempo la società del Comune che si occupa del verde ha ripulito gli altri spazi della vicina piazza Dominici, potando le piante ed eliminando gli arbusti secchi, riqualificando anche quest’altra porzione di territorio dove adesso finalmente ci si può sedere sulle panchine senza l’invasione di piante e erbacce e passeggiare ammirando il verde.

Intanto, Massimiliano e Barbara hanno organizzato, assieme ad altri cittadini, una iniziativa per continuare a curare anche un tratto di strada. Hanno deciso di “armarsi” di guanti e ramazze per ripulire il marciapiede partendo da piazza Dominici. L’intenzione è di arrivare fino oltre la scuola Donato. Hanno anche fatto girare un volantino autoprodotto tra i negozi della zona per chiedere la collaborazione di commercianti e residenti, perché come loro stessi ricordano nel volantino: «La strada è la casa di tutti».

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