Vara e Giganti di Messina, chiesto inserimento nel patrimonio dei beni immateriali dell'Unesco
A firma del sindaco Cateno De Luca è stata inoltrata all’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura e alla “Fondazione Patrimonio Unesco” la richiesta di inserimento della “Processione della Vara” e della “Passeggiata dei Giganti” nell’elenco delle “Feste e Tradizioni” censite dai rispettivi Istituti. Con il coordinamento dell’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, la corposa documentazione presentata a supporto è stata curata da Nino Principato e Franz Riccobono, noti cultori messinesi di Storia Patria, “In considerazione del valore storico ed etnoantropologico, – sottolinea l’assessore Caruso – i suddetti eventi risultano essere tra le ‘Feste e Tradizioni’ più antiche della Sicilia e sono da annoverare quali elementi identitari della tradizione di Messina. Da secoli, infatti, esse sono parte inscindibile del vissuto della Città avendo, nonostante guerre e terremoti, superato indenni le tante avversità per mantenersi intatte, con tutto il loro fascino, fino ai nostri giorni. La processione della grande ‘machina votiva’ della Vara del 15 agosto, giorno dell’Assunzione in cielo della Vergine, progettata in occasione della visita a Messina dell’Imperatore Carlo V, è da cinquecento anni un evento unico nel suo genere per spettacolarità, fede e devozione popolare”. Evento di fatica, di voto a piedi nudi, dal grande significato anche etnoantropologico, cui hanno rivolto il proprio interesse re, vicerè, studiosi, illustri viaggiatori del passato tra cui il grande etnologo palermitano Giuseppe Pitrè, che vi dedicò alcune delle sue pagine più significative. Dal sacro al profano, nei giorni che precedono la festa, si affianca alla processione della Vara la Passeggiata delle monumentali statue equestri dei Giganti Mata e Grifone, mitici fondatori della città. “Al Pari della Festa di S. Rosalia a Palermo e della Varia di Palmi – conclude l’Assessore Caruso – auspichiamo che le secolari Feste agostane messinesi possano essere inserite presto a pieno titolo nel prestigioso elenco dei Beni Immateriali d’Italia”.