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Le autocertificazioni dei pinocchi

AGENTE: “Buongiorno. Favorisca patente, libretto, certificato assicurativo e autocertificazione".
AUTOMOBILISTA: “Buongiorno a lei, ecco. Purtroppo non ho l’atto relativo al mio spostamento,
ho finito la cartuccia della stampante. Del resto, siamo alla ventesima versione!!”.
AGENTE: “Ah, fa pure lo spiritoso, ma le sembra il momento?”.
AUTOMOBILISTA: “Ok, ma non si può produrre ora? Qui?”.
AGENTE: “Certo. Comunque, per essere precisi, ieri notte hanno diffuso un altro modulo”.
AUTOMOBILISTA: “Benissimo, ciò non mi meraviglia affatto”.
AGENTE: “Allora, compiliamolo insieme. Basta che mi dica nome, cognome, indirizzo, stato civile,
professione, numero di telefono, esperienze lavorative, titoli di studio, competenze varie e tutto
ciò che riguarda il suo spostamento”.
AUTOMOBILISTA: “Ma che è, un curriculum vitae? Mica devo fare un concorso...”.
AGENTE: “Mi dispiace, disposizioni dall’alto. Per sconfiggere il Covid, questo e altro”.
AUTOMOBILISTA: “Certo, certo, ci mancherebbe”.
AGENTE: “La domanda più importante... dichiara di non essere positivo al Covid-19?”.
AUTOMOBILISTA: “Guardi, scriva “sano come un pesce” e non se ne parla più”.
AGENTE: “Questa risposta non è contemplata. E poi, le ricordo che esistono anche gli
asintomatici”.
AUTOMOBILISTA: “Allora oltre alla cartuccia mi compro un pacco di penne Bic, torno a casa,
chiedo un tampone e poi compilo con calma l’autocertificazione. Arrivederci”.
AGENTE: “Meglio così. Un motociclista, poco fa, ha dichiarato di essere laureato ma non è
riuscito nemmeno a firmare. Che strano sistema di controllo. Proprio nel Paese di Pinocchio!”.

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