Primo ritrovamento, ad opera di Angelo Miceli e Carmelo Di Vincenzo, componenti del consiglio direttivo del Centro di cultura micologica di Messina, di un fungo raro, tipico delle aree tropicali e sub tropicali dell'Africa, del Nord America meridionale, dell'America centrale e meridionale e del Sud-est asiatico. Le prime fruttificazioni si sono manifestate lo scorso mese di luglio nell’area esterna di pertinenza di una abitazione estiva a Rometta marea, quasi al livello del mare, continuando per tutto il mese di agosto. Il carpoforo identificato, a seguito esami di natura macro e microscopica, quale Amylosporus campbellii, viene inserito nel gruppo informale dei polipori e trova posto, nella sistematica fungina, nella Divisione Basidiomycota, classe Agaricomycetes, ordine Russulales, famiglia Bondarzewiaceae, genere Amylosporus. Si associa a colture arboree ed arbustive ornamentali, fruttificando, tipicamente, nelle aiuole, nei giardini, nei parchi, nei viali alberati anche in prossimità di agglomerati urbani. Si tratta di specie non commestibile che cresce ad esemplari singoli o raggruppati e spesso sovrapposti uno all’altro che può raggiungere dimensioni anche notevoli. Il primo ritrovamento nel territorio europeo, come riportato in letteratura da Annarosa Bernicchia, esperto in materia, risale all’anno 2016 e fa riferimento ad esemplari rinvenuti nel territorio comunale di Siracusa. Al ritrovamento attuale, come Miceli e Di Vincenzo hanno precisato, si affiancano altri ritrovamenti, documentati fotograficamente, nella via Umbria a Messina e nella centrale via San Giovanni Bosco a Barcellona Pozzo di Gotto che lasciano facilmente dedurre come la specie si sia ottimamente acclimatata alle nostre latitudini; fattore, questo, di notevole importanza che si pone quale indicatore dell’attuale processo di mutazione climatica che, ormai da diversi anni, caratterizza le regioni del mediterraneo che si avvicinano sempre più alle caratteristiche climatiche delle zone tropicali e sub tropicali.