Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Billè, lo scrigno di sapori della dolceria messinese

La pasticceria Billè in una foto d'epoca

Al netto delle polemiche, la riapertura dell’ex ritrovo Billè permette di aprire una finestra storica su una pagina importante e prestigiosa del nostro costume e della dolceria messinese. Grazie alle preziose informazioni forniteci dalla prof. Patrizia Billè (che ci ha fornito anche delle rare foto), possiamo rievocare le tappe più significative della storia della gloriosa dolceria di piazza Cairoli, fondata dal padre, l’imprenditore-dolciere Andrea Billè, un “ragazzo del ’99” che visse il dramma del fronte della Grande Guerra, figlio di contadini di via Palermo sopravvissuti al terremoto del 1908 (viveva nel cosiddetto “Campo Billè, zona scuola “Boer”).

Tornato dal fronte, il giovane Andrea iniziò a fare il garzone di bottega presso la pasticceria Trapani (altro nome di rilievo della storia della nostra dolceria), per poi aprire la sua pasticceria negli anni Venti: al momento del matrimonio, nel 1928, la pasticceria era già avviata. I laboratori si trovavano in via del Vespro (dal 1953 si spostarono nella zona della chiesa di Santa Caterina, villetta De Natale). Andrea Billè era anche il rivenditore cittadino della Perugina, come era ben evidenziato anche nell’antica insegna della pasticceria, tanto che fu anche ospite della famiglia Buitoni a Perugia durante la guerra. La storica pasticceria - che Andrea Billè gestiva col fratello Peppino, capopasticciere – sorgeva presso il Palazzo Iannello, dove insisteva anche l’antica farmacia Mannucci (poi Ruffa), a pochi passi dal Teatro Peloro, in quel largo che ogni Epifania faceva da sfondo alla befana del Vigile.

Tra il 1938 e il ’39 ci fu il primo ampliamento, con un piccolo retrobottega di via dei Mille; nel 1957 fu realizzata una bouvette come spazio-bar, mentre solo a metà degli anni ‘70 (quando la gestione passò a Sergio Billè) la pasticceria divenne anche Ritrovo e pregiata gelateria, frequentata da vip locali e di passaggio, con l’apprezzato catering che veniva richiesto per ricevimenti non solo nel messinese, ma anche in Calabria e in Sicilia. La pasticceria Billè era nota e apprezzata per i tanti dolci della tradizione siciliana e messinese (pasta reale, pignolata, dolci biscottati, lulù, cannoli di ricotta, torte a tema, etc.: prelibatezze che negli anni ’70 erano creati da “Mastro” Iovino). Ma si segnalava anche per aver introdotto e diffuso i dolci della tradizione napoletana (dai babà alla pastiera col grano, dalle sfogliatelle alle “riccie”, fino alle frolle, le conchiglie di ricotta, arancio e mandorle).

La prof. Patrizia Billè ci ricorda due autentiche specialità, fiore all’occhiello della Pasticceria Billè, che purtroppo si sono perse nel tempo: il “Dolce estivo”, la crostata ripiena a base di pastafrolla con dentro la crema all’uovo e le amarene, e la “Torta Milano”, una torta con una cupola intrecciata a canestro di pasta di mandorla con dentro la crema zabaione, su base di pan di spagna ponchiata. Delizie perdute, patrimonio indimenticabile della nostra tradizione dolciaria.

Tag:

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia