Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Quarantena – 12 Aprile 2020: Prevalentemente soleggiato

Il "diario della quarantena" di Cristina Geraci, ogni giorno sulla Gazzetta del Sud i giorni di isolamento visti da una studentessa universitaria di Messina

Sveglia ore: 11
Buona Pasqua! Che strano non poterla trascorrere con tutti i parenti. La giornata inizia bene, posso finalmente scartare l'uovo che mio padre ha comprato la settimana scorsa, quando è stato mandato in trincea, al supermercato.

Non so se era un effetto della quarantena ma quell'uovo nei giorni scorsi mi "faceva gli occhi dolci", e io non ero disposta ad aspettare un solo giorno in più per aprirlo. Pensavo che consumato il mio panino di cena con pezzetti di cioccolata dentro finisse il mio momento felice della giornata, invece no.

Sentire i parenti a raccolta e vedere le foto dei rispettivi pranzi pasquali mi ha rallegrata. Ricevere messaggi da gente inaspettata "solo per farti gli auguri e sapere come stavi" fa sempre piacere. Le persone sono tornate a cantare fuori dai balconi, durante l'ora di pranzo la musica passata da qualche vicino si sentiva da dentro casa, e anche se non ho mai sopportato la musica ad alto volume durante i primi giorni di quarantena, devo dire che oggi non m'infastidisce affatto.

Spero solo di non dovermi pentire delle mie parole più tardi. I miei amici bevono, cucinano, ho sentito tutti felici. Le festività sono spesso occasioni di ritrovo, gioia e felicità. La prima condizione ci è stata negata, ovviamente. Le altre no.

Lottiamo ogni giorno per far si che piccoli gesti o piccole cose riempiano il nostro tempo vuoto. Ho realizzato, guardando fuori dalla finestra, che anche in quarantena la gente ha ancora voglia di festeggiare. Poi c'è chi esagera e si trovano foto su internet di autostrade intasate, ma non voglio esprimermi a riguardo perchè oggi bisogna solo essere felici. Mi scanso dal termine "positivo" dall'inizio della quarantena, ogni volta che posso lo evito.

Mentre mi preparo per cadere in un lungo coma post pranzo pasquale, mi chiedo: perchè ai messinesi piace tanto la musica napoletana? Praticamente sento solo questa dalla mia stanza. Vorrei urlare al mio dirimpettaio di cambiare playlist. Poi mi chiedo: "non dovrò sentirmi in colpa quando stasera mi verrà fame, vero?" siamo in isolamento, l'unica cosa che possiamo fare è mangiare e cucinare, quindi no, non mi sentirò in colpa.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia