Avere il coraggio di inseguire i propri sogni può portare a raggiungere risultati straordinari. È la storia di Valentina Valbi, ventottenne messinese e dottoranda dell'Universitè Paris-Est ne è un esempio.
La giovane infatti, lo scorso ottobre è stata una delle 35 donne premiate da parte del programma “L'Oréal-Unesco For Women in Science”, bandito ogni anno dalla Fondazione L'Oréal. L'obiettivo perseguito dal progetto, è proprio quello di supportare il lavoro femminile in ambito scientifico, tramite l'erogazione di borse di studio.
A permettere alla ragazza di ottenere il prestigioso riconoscimento e di essere l'unica italiana premiata nell'ambito dell'edizione francese, è stato il suo studio sul fenomeno di imbrunimento delle vetrate medievali.
«La mia ricerca - spiega la dottoranda - ha come oggetto l'alterazione delle vetrate che si verifica a causa dell'atmosfera e dell'inquinamento. Ciò provoca diversi problemi perché non si sa bene come restaurare i vetri che subiscono questo tipo di effetto». L'attività di Valentina consiste nello specifico nel riprodurre l'alterazione in laboratorio, tramite alcuni esperimenti, per arrivare così a comprendere perfettamente cosa succede e trovare una soluzione per il restauro.
«Il premio che ho ricevuto - racconta la messinese - serve per proseguire e valorizzare la mia ricerca». La dottoranda vive a Parigi da circa 4 anni, ma il suo primo approccio con la chimica risale ai tempi in cui era una studentessa del linguistico Brocca del liceo Archimede, dove si è diplomata. «Ho amato questo ambito fin dalle superiori ma quando arrivò il momento di iscrivermi all'Università, non avevo ancora le idee chiare e scelsi un corso triennale in Scienze per la conservazione diagnostica dei beni culturali, che è un'interclasse tra le facoltà di Chimica e Storia dell'arte dell'Ateneo di Bologna. Ho poi proseguito gli studi magistrali in Chimica».
A Parigi, dove ormai rivela di sentirsi a casa, è arrivata come studentessa Erasmus, decidendo poi di rimanere, dopo aver vinto il dottorato di ricerca all'Universitè di Paris Est. «Il premio della fondazione L'Oréal - sottolinea Valentina - rappresenta una bellissima iniziativa per invogliare le giovani donne a fare ricerca. Infatti, mi piacerebbe che la mia esperienza potesse ispirare qualche studentessa messinese amante della chimica, che ha il timore di scegliere questo ambito, perché ritenuto da molti una prerogativa maschile. Vorrei che capisse che non c'è motivo di avere paura, perché non è il genere che determina il valore di uno studioso».
In futuro, la ragazza ha intenzione di continuare a fare ricerca in ambito accademico e tra i suoi progetti c'è anche quello di tornare in Italia: «Confesso che anche rientrare a Messina non mi dispiacerebbe, è difficile infatti, non sentire la mancanza del nostro mare». Ha scelto la non facile strada della Chimica ma i suoi sforzi sono stati ripagati
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