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Una suora fra i locali della movida a Messina: "sentinella" fra i giovani

Movida a Messina

«E ti vengo a cercare anche solo per vederti, perché ho bisogno della tua presenza… Parla con me»: la citazione sugli striscioni appesi alle grate di ferro della chiesa dei Catalani di Messina è quella di Ramazzotti e Battiato, due idoli della musica leggera e un invito amichevole, legato al desiderio di ascoltarli, di raccontarsi usando il loro stesso linguaggio, fresco, scanzonato, responsabile, a volte intimorito.

Una finestra sulla movida messinese, scrive la Gazzetta del Sud in edicola, immersa nel frastuono dei locali, le luci delle auto e tante chiacchiere fra un sorso di birra e un tiro di Marlboro.

E poi lei, suor Cristina, una religiosa filippina delle Figlie del Divino Zelo col suo abito beige, che per la prima volta ha scelto di «gettarsi nella mischia per capire se Gesù potesse diventare uno di loro, se fosse più la diffidenza o la paura di rimanere delusi anche da Lui a non farli alla preghiera». E tanti ragazzi messinesi oggi la seguono.

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