«Ogni anno finiscono nei mari d'Europa tra le 150 e le 500 mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e le 130 mila tonnellate di microplastiche. Il loro principale serbatoio? Il Mar Mediterraneo».
Sono questi i dati preoccupanti, riportati sulla Gazzetta del Sud in edicola, che introducono il reportage fotogiornalistico “Dove si fermano gli occhi”, l'ultimo lavoro di Davide Bertuccio.
Lo Stretto di Messina dovrebbe essere un paradiso terrestre e dovrebbe essere uno dei tratti di mare più puliti del mondo, per via delle sue fortissime correnti. Invece non è così. A centinaia di metri di profondità, tra i Canyon marini ci sono tantissimi rifiuti. A Messina da anni i biologi marini si occupano della salvaguardia del mare dello Stretto. I loro studi, prevalentemente concentrati sulle specie destinate al mercato ittico, rivelano che il 37% dei pesci è contaminato da plastica.
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