Miss Italia 2019 è Carolina Stramare, Miss Lombardia, che in finale ha avuto la meglio su Serena Petralia, 20 anni, da Taormina, arrivata ad un passo dalla vittoria. La siciliana, giunta all'ottantesima edizione del concorso di bellezza, si è piazzata seconda. Nemmeno la Calabria trionfa, ma gioisce comunque per la fascia di Miss Social vinta dalla numero 37 Myriam Melluso, ventenne di Reggio Calabria, studentessa di economia aziendale. Serena Petralia aveva conquistato il titolo di Miss Sicilia a Noto, conquistando la corona che nella scorsa edizione fu della messinese Elisabetta Lucchese. Ha fatto proprio tutto in brevissimo tempo la reginetta sicula che l’8 agosto ha ottenuto la prima posizione a Cefalù prenotando le finali regionali e undici giorni dopo ha bissato il successo all’Hotel Villa Peretti di Gela vincendo la fascia di Miss Miluna della Sicilia Ovest (di cui è responsabile Mario D’Ovidio) e staccando il biglietto per le semifinali nazionali di Miss Italia. Ma, ogni tanto, il detto “non c’è due senza tre” si fa valere e così Serena è stata pure eletta Miss Sicilia. Serena Petralia è alta 1,74 e il suo segno zodiacale è la Vergine. Si reputa “una ragazza sincera, forte e determinata. Non mi preoccupo di ciò che pensano gli altri di me e cerco sempre nuove opportunità per crescere e migliorarmi”. La vice-reginetta della serata ha l’ hobby della lettura e la cosa che ama fare di più “è il mio lavoro di modella che faccio dall'età di 14 anni. Ho partecipato a Miss Italia perché credo che questo concorso possa aiutarmi a realizzare il mio sogno nel cassetto che è quello di affermarmi nel campo della moda e del cinema”. Si definisce “sincera, determinata, intraprendente, empatica, testarda, impulsiva, impaziente”. Il suo motto è “amor fati: significa accettare gioiosamente e amare il proprio destino a cui nessuno può sottrarsi”. Miss Sicilia 2019 è ghiotta della pasta alla carbonara e ha un bellissimo rapporto con suoi genitori “loro mi hanno sempre sostenuto e sono sempre i primi a cui chiedo pareri e consigli e di cui mi fido”.