Gli studenti del Bisazza di Messina spiegano come il Fondo Ambiente Italiano è diventato un punto di riferimento culturale per il Paese. Scoprire ciò che solitamente è nascosto, quei luoghi che spesso non sono accessibili. O di cui a volte nemmeno si parla o si conosce l'esistenza. E' questa la possibilità che offre il Fai, attraverso visite guidate ed eventi: vedere da vicino la maggior parte dei beni turistico-architettonici italiani abitualmente chiusi. Il Fondo Ambiente Italiano è stato fondato nel 1975 con lo scopo di tutelare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano. Ideato da Elena Croce, il progetto è stato poi realizzato dall'amica Giulia Maria Mozzoni Crespi. Il motto è: “Per il paesaggio, l'arte e la natura. Per sempre, per tutti”. La sede principale del Fai è a Milano, ma la Fondazione ha creato delle succursali in tutte le regioni e provincie d'Italia. Una di queste è a Messina, da sempre tra le città con il maggior numero di visitatori dei siti. Molti i beni che purtroppo sono vietati al pubblico. Tra le novità di quest'anno, però, è stata prevista l'apertura del teatro Vittorio Emanuele con “un viaggio dietro le quinte”. In occasione del primo weekend di primavera i volontari “apprendisti ciceroni”, degli istituti superiori Seguenza, Archimede, Minutoli, Ainis e delle scuole medie San Francesco di Paola, Vittorini, Drago, Paino, Pascoli e Paradiso, hanno guidato i visitatori dietro le quinte del Vittorio Emanuele per mostrare loro i luoghi solitamente “nascosti” e contemporaneamente illustrare tutti quei passaggi che precedono la messa in scena di spettacoli di prestigio. Fabiana Calabrò, Sofia Scarfì, Teresa Borgosano, Martina Pisacane, Giusy Galli, Maria Assunta Alessi.