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Sciame sismico fra Vibo e Reggio, l'esperto: "Zona ad alto rischio per le faglie in movimento"

Il professor Mario La Rocca

Il tremolio continuo delle terra a cavallo tra le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia con epicentro a San Pietro di Caridà ha  fatto ritornare  in queste  ore l’incubo del terremoto. Un paura antica che ci portiamo dietro da generazione a generazione,  per via del  forte rischio sismico costantemente in agguato. Quel rosso sulla cartina ce lo ricorda in ogni momento e in ogni istante del nostro vivere quotidiano.

Nella sola giornata di giovedì dopo la scossa di magnitudo 3.3  delle 11,15 con ipocentro a 22 chilometri di profondità sono state registrate  una serie di altre scosse localizzate nella stessa zona ed avvertite in diversi centri del Vibonese e della Piana di Gioia Tauro.

La prima  di magnitudo 2.9 con profondità di 16 chilometri ha fatto tremare San Pietro di Caridà e le zone limitrofi alle 23.24. Due minuti dopo un’altra scossa di 2.2  si è a avvertita soprattutto ai piani alti è avvenuta a 17 chilometri di profondità nella stessa area con epicentro ancora una volta a cinque chilometri da San Pietro di Caridà.

Lo sciame simico ha avuto inizio con il tremolio della terra verificatosi nella notte tra il 26 e 27 maggio scorso ed  avvertito dal Vibonese a Reggio Calabria.

Per comprendere il motivo di questo continuo sciame sismico nella Valle del Mesima abbiamo sentito Mario La Rocca, docente e responsabile del laboratorio di Sismologia al dipartimento di Fisica dell'Unical.

Come mai questi ripetute scosse telluriche?

“I terremoti che in queste settimane si stanno verificando nella valle del Mesima fanno parte della normale attività sismica della Calabria. Infatti la valle del Mesima è una zona ad alta pericolosità sismica, interessata storicamente da fortissimi terremoti (5-11-1659 Imax = X grado, 7-02-1783 Imax = XI grado, 11-10-1791 Imax = IX grado). Le faglie attive dell'area di tanto in tanto producono sciami sismici come quello in corso”.

Vi è da preoccuparsi?

“A questa domanda non si può dare una risposta. Nessuno può tranquillizzare né tantomeno allarmare i cittadini, dato che l'accadimento dei terremoti non è prevedibile. Le conoscenze sismologiche che abbiamo indicano che la Calabria è la regione italiana con la più alta pericolosità sismica. Le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria sono classificate interamente in 'Zona sismica 1' (la più pericolosa, ndr), quindi ognuno consapevole di ciò dovrebbe trarre le proprie conclusioni”.

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