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Maria Grazia Cucinotta rivela: "A 18 anni volevo ridurmi il seno, ma mia madre lo impedì"

Il 2019 è un anno pieno di anniversari che contano (sua figlia Giulia che compie 18 anni e sua mamma che ne farà 90) per Maria Grazia Cucinotta che domani sera, 6 maggio, sarà al teatro Fellini di Cinecittà per consegnare a glorie del cinema e a studenti che puntano a un futuro nel mondo dello spettacolo, gli Antinoo Awards della Talent academy, la scuola di cinema, tv e fiction diretta da Nando Moscariello con la quale collabora dalla fondazione condividendone l'approccio all'americana.

"Agli allievi proponiamo l'esperienza sul set, la scrittura dei corti. Studiare e basta non e' sufficiente". Alcuni non a caso verranno coinvolti nel suo 'Teen', progetto nato con l'idea di una webserie confezionata in proprio dall'attrice-produttrice e che ora, con l'ingresso di una casa di produzione che verra' annunciata nelle prossime settimane diventerà invece una serie tv: le riprese cominceranno a fine anno, e coinvolgeranno soprattutto ragazzi non professionisti. "I nostri ragazzi vanno tutti pazzi per le serie americane, le nostre vengono considerate un po' di serie B, è arrivata l'ora di un salto di qualità". I temi, spiega, saranno parecchio seri, si parlerà dei problemi giovanili, di bullismo, anoressia e la serie punterà anche a coinvolgere il pubblico degli adulti: "Non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma i nostri figli sono spesso il risultato dei nostri sbagli e delle nostre ipocrisie: siamo impegnati tutto il giorno sul lavoro e sugli smartphone".

Con sua figlia Giulia, che dopo la maturità l'anno prossimo si iscriverà alla Luiss con l'intenzione di andare poi all'estero, Cucinotta sostiene di aver fatto un buon lavoro: "Non è facile avere una madre ingombrante come me, che viene riconosciuta e fermata ovunque. Abbiamo cercato di darle sicurezza, facendole capire che lei è se stessa, con uno spazio privato che non deve essere invaso da me e che la mia fama non deve farle ombra. Tant'è che pur essendo partita da lei l'idea di 'Teen' nella vita Giulia punta a fare tutt'altro. E se vorrà andare all'estero io le farò le valigie". Cucinotta, figlia di un postino e di una casalinga, racconta di essere partita dalla sua Messina quando aveva 18 anni "con mia madre che piangeva e che ancora oggi piange quando riparto dopo essere andata a trovarla. Ma non è mai stata egoista e non voglio esserlo io con mia figlia".

Ma proprio un pianto della madre, racconta, l'ha salvata, quando aveva 19 anni, era appena arrivata in finale a Miss Italia e aveva cominciato a lavorare come modella, da uno sbaglio: la riduzione del seno, che avrebbe seriamente compromesso la sua vita professionale oltre che la sua prorompente femminilità. "Ho la sesta di seno come tutte le donne della mia famiglia, una gigantesca misura che mi aveva sempre creato imbarazzo - racconta all'Agi - il mio seno lo consideravo un incubo, soprattutto da ragazzina quando mi sentivo addosso anche gli occhi e le battutacce degli adulti. L'agenzia per la quale avevo cominciato a lavorare dopo Miss Italia, visto che il mio seno non era adatto al lavoro di modella, mi ha proposto di finanziare l'intervento. Mi ero convinta, avevo già fatto le prime visite e avevo l'appuntamento fissato per l'operazione di riduzione quando ho telefonato a mia madre per informarla. Lei si mise a piangere facendomi sentire uno schifo", racconta ancora. Le disse che se non si accettava come era, significava che lei "aveva fallito come madre". Cucinotta annullò l'operazione e fu, racconta "la mia fortuna perché dopo due mesi mi chiamo Renzo Arbore per farmi fare la valletta, ero la guardiana della cella di Pisapia e da lì cominciò tutto"

Alla sua sesta di seno deve anche parecchio per il suo ruolo nel bondiano 'Il mondo non basta' che vent'anni fa racconta "mi ha fatto entrare nella leggenda come Bond girl". Guidava il motoscafo con una tuta aderente che esaltava il generoso décolletè e Brosnan in una scena in cui lei gli passava un foglietto dicendo "C'è qualche arrotondamento"' rispondeva "Me ne ero accorto", alludendo alle sue curve. "E pensare che io quel film inizialmente l'avevo rifiutato perché quando mi arrivò l'offerta per quella piccola scena che però prevedeva sei mesi mesi di impegno esclusivo stavo girando a Los Angeles 'Solo una notte', un film con Timothy Hutton, ed ero stanca. Avevo pensato: ma chi ne lo fa fare?". Per fortuna la sua agente fece di testa sua e, racconta, a fine film le mise in mano un biglietto aereo per volare a Londra a girare il film che le ha dato la fama internazionale: "Ho dovuto girare delle scene che mi terrorizzavano come stare appesa a una fune in cielo a 100 metri e guidare a velocità folle il motoscafo, ma lo rifarei domani".

Cinque anni prima era stata consacrata da 'Il postino' di Massimo Troisi, che morì poco dopo le riprese. "Avevo la metà della mia età attuale - analizza - ero una ragazzina e non mi rendevo conto dell'unicità del film che stavo girando. Adesso posso dire che la bellezza non muore e il grande cinema ha la magia di donare l'immortalità. Anche Massimo è come se non fosse mai andato via". A Troisi, chiarisce, "penso tutti i giorni, anche perché non c'e' giorno in cui qualcuno non mi chieda di lui o del film 'Il postino'". A 50 anni (a luglio ne compirà 51) Cucinotta ha preso consapevolezza del suo ruolo nel cinema ma anche della sua femminilità matura: le sue recenti dichiarazioni sul sesso che a 50 anni e' "più bello e appagante di prima" hanno invaso in modo virale il web e adesso l'attrice ci ha preso gusto

"Se le cinquantenni sono le prime a considerarsi donne da rottamare, aggiungiamo massacro a massacro. Alla nostra eta' non finisce il sesso, anzi, e non finisce neanche l'attrattività. Se c'è un uomo che vuole rottamarvi, rottamate invece lui. E a quelle che si lamentano di non avere più il fisico dei vent'anni consiglio di farsi un giro nei reparti oncologici (l'attrice è ambasciatrice della onlus Komen per la prevenzione dei tumori al seno, ndr). Mia madre mi ha avuto a 40 anni, dopo di me ha avuto altri figli, quando mi veniva a prendere a scuola mi chiedevano se era mia nonna perché la vedevano vecchia. Questo pregiudizio lo vivo dall'infanzia, è ora di finirla", aggiunge. Ma i quasi 51 anni che non hanno intaccato la sua autostima non le hanno tolto proprio niente a livello fisico? "Ho scoperto l'artrosi e i dolori ai tendini, ma significa che sono viva. Ho avuto pure le vampate, considerate qualcosa di cui vergognarsi, ma basta evitare gli zuccheri la sera per disfarsene". Per quanto riguarda i ritocchi estetici, chiarisce, non è contraria in assoluto, ma sceglie la moderazione: "Una mia grande amica è una chirurga plastica che due anni fa mi ha sottoposto a una sorta di lifrting con il laser e ogni tanto faccio qualche trattamento di bio-rivitalizzazione. Se mi andrà un giorno mi farò un vero lifting ma senza esagerare". Sarebbe inutile e anche ridicolo, chiarisce "avere una faccia da ventenne su un corpo da cinquantenne. E poi anche il corpo bisogna vestirlo adeguatamente, non da nonna, ma neanche da ventenne. Mia figlia mi dice che molti suoi amici si vergognano quando le mamme arrivano a scuola addobbate come delle ragazzine".

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