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Un messinese "genio" degli spot pubblicitari, Piero Lo Faro e "Italia che piace"

Piero Lo Faro, copywriter messinese che ha lavorato anche con Luciano De Crescenzo

Quando il suo celebre “Panda Manifesto” commissionatogli da Sergio Marchionne per presentare al mondo la nuova Fiat Panda del 2012 – che così si concludeva: “Le cose che costruiamo ci rendono ciò che siamo... Questa è l’Italia che piace” – accese una delle più roventi dispute che mai abbiamo intrecciato la pubblicità e il sindacato nella storia d’Italia, Piero Lo Faro, messinese, l’autore di quel video-testo da un minuto e 32 secondi, aveva già 46 anni, un’età di quelle in cui più facilmente l’attitudine e l’esperienza, mescolate, riescono a stemperare bene ogni nervosismo.

Anche perché la prova di sangue freddo più grande, Piero, l’aveva già data a vent’anni, abbandonando il campo elettivo dei suoi studi in economia, ovvero la borsa e le banche d'affari per virare, nel modo più impensabile, verso il mondo della pubblicità. Impensabile? Sì come fu l’invio a tutte le più grandi agenzie, da parte di un giovane sconosciuto a Milano e dintorni, di un suo racconto horror dal titolo rivelatosi poi alquanto profetico ovvero “Il giorno in cui dissi a papà che volevo fare il copywriter”.

Accade così una di quelle cose che possono ancora succedere ai giovani di talento: la direttrice creativa del tempo della “Ammirati Puris Lintas” Anna Montefusco, affascinata, lo convoca e gli propone un lavoretto mica da poco: scrivere, insieme al filosofo-ingegnere più famoso d’Italia, Luciano De Crescenzo, un video sulla nascita del World Wide Web.

È iniziata così la brillante carriera da pubblicitario, sceneggiatore e a volte anche regista di spot di Piero Lo Faro, che non pochi a Messina ricordano come geniaccio della III B del Liceo La Farina 1983-4.

Leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Messina in edicola oggi.

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