Quaranta anni fa, il 13 maggio 1978, veniva promulgata una legge che si riprometteva di rivoluzionare l’assistenza psichiatrica, rifondandola su basi nuove: la legge 180, conosciuta come legge Basaglia rappresenta un unicum alla psichiatria di comunità, fondata sulla diffusione dei servizi sul territorio, poiché ha avuto il merito di far chiudere i manicomi e aprire la società a una nuova prospettiva di solidarietà.
“Tutti fuori. Storie di libertà, umanità e inclusione a 40 anni dalla legge Basaglia” è il tema dell’annuale Convegno Caritas che si è tenuto stamattina nell’Auditorium Fasola. Al Convegno sono intervenuti Beppe dell’Acqua, già direttore dei servizi psichiatrici di Trieste (con un contributo video) e allievo di Franco Basaglia, Fiorentino Trojano, già assessore al Welfare di Catania, Nunziante Rosania, già direttore dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona, padre Pippo Insana che si è occupato di accoglienza e integrazione nel comprensorio tirrenico e l’arcivescovo Accolla con il suo ausiliare monsignor Cesare Di Pietro.
Uno spazio è stato inoltre dedicato alla rappresentazione dell’esperienza di recitazione della compagnia teatrale “I giovani del Pirandello” presieduta da Titti Mazza - autrice di un testo sulla legge 180 - coordinata dal regista Fabio La Rosa.
Lo spettacolo è il risultato di un percorso emozionale applicato alla disabilità che racconta la diversità permettendo di dare libera espressione alle emozioni.
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