Eccezionale doppio intervento in Cardiologia Interventistica all’Ospedale San Vincenzo di Taormina, che si conferma punto di riferimento della sanità siciliana nel trattamento delle malattie più gravi e complesse legate ai dispositivi Cardiologici impiantabili.
L'equipe diretta dal dott. Ludovico Vasquez ha eseguito nelle scorse ore per la prima volta nell’Asp Messina e tra i primi in Italia due impianti innovativi, che prevedono l’utilizzo combinato del pacemaker più piccolo al mondo, “Micra”, con il defibrillatore sottocutaneo “S-ICD”,a due pazienti che precedentemente erano stati sottoposti, nella medesima struttura, ad espianto di sistemi pacemaker-defibrillatori tradizionali a seguito di infezioni sfociate in gravi sindromi occlusive di entrambe le vene succlavia.
Gli interventi salvavita hanno riguardato due pazienti 70enni, uno di Caltanissetta e l'altro di Palermo (giunto a Taormina con elisoccorso) e sono stati eseguiti dal dott. Giuseppe Calvagna, coadiuvato dal dott. Luca Ottaviano dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano, e dall’equipe medico infermieristica presso la sala di Cardiostimolazione della Divisione di Cardiologia di Taormina diretta da Vasquez.
I due pazienti sottoposti ad espianto di defibrillatoritransvenosi tradizionali, a seguito di infezioni Cied, dopo aver osservato una terapia antibiotica prolungata durante la quale sono stati dotati didefibrillatore esterno indossabile, come suggerito dalle linee Guida, sono stati successivamente reimpiantati con il sistema Micra, prodotto dall’azienda Medtronic, ed il sistema S-ICD della BostonScientific.
«Poco più grande di una pillola, un decimo della grandezza di un pacemaker convenzionale, il sistema di stimolazione intracardiaco transcatereMicraTranscatheterPacing System (Tps) di Medtronic - spiega il dott. Calvagna -, è una vera e propria cardiocapsula, pesa 2 grammi, misura poco più di 2 centimetri e ha una longevità stimata di circa 12 anni. Viene impiantato direttamente nella cavità cardiaca. È stata inoltre superata la grande limitazione del defibrillatore sottocutaneo (S-ICD) il quale, essendo posto appena sotto la cute, protegge dalla morte improvvisa evitando le potenziali complicanze legate agli elettrodi transvenosi».
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