Messina

Giovedì 16 Gennaio 2025

Ospedale senza servizi: il caso di Sant’Agata Militello sul tavolo del ministro

Le criticità dell’ospedale di Sant’Agata Militello approdano sul tavolo del Ministro della Salute Orazio Schillaci. A farsi portavoce è la deputata nazionale del Partito democratico, Maria Stefania Marino, che ha messo nero su bianco in un’interrogazione quanto annotato nella visita di venerdì scorso al nosocomio santagatese. «La carenza di organico, nonostante l’impegno e la professionalità di medici ed infermieri in servizio, è riscontrabile in tutti i reparti, peraltro in un bacino d’utenza di quasi 100mila abitanti e la notevole distanza dagli altri nosocomi», scrive la parlamentare ennese. «Prestazioni fondamentali per prevenzione e diagnosi come la risonanza magnetica non sono erogate, mentre vengono colpevolmente attivate convenzioni con strutture private», si legge ancora nel documento che richiama anche la cancellazione dal 2019 del punto nascita «presidio fondamentale per la comunità. Nella struttura mancano le apparecchiature necessarie a salvare la vita delle persone, nel reparto di Medicina non è ancora stata attivata la stroke-unit col risultato che il primo servizio utile e più vicino si trova a Messina – aggiunge la deputata Marino –. In questo contesto appare paradossale che, invece di utilizzare le risorse pubbliche per risolvere queste carenze, vengono attivate nuove convenzioni con strutture private come recentemente per il reparto di Ortopedia». La nota sollecita dunque il Ministro a chiarire «quali provvedimenti urgenti intenda assumere al fine di risolvere tali problematiche e garantire ai cittadini il diritto alla sanità pubblica previsto dalla Costituzione». La visita della deputata all’ospedale di Sant’Agata Militello, lo ricordiamo, rientrava nella campagna organizzata dal Pd in diversi presidi siciliani. «Sant’Agata come tanti altri ospedali scontano carenza strutturali e d’organico ormai acclarate – commenta il segretario provinciale del Pd Armando Hyerace –. Per questo la nostra attenzione resta alta, anche a livello locale attraverso ogni iniziativa utile affinché non si spegnano i riflettori e che tutto venga demandato a provvedimento che coinvolgono il privato senza affrontare i reali problemi della sanità pubblica».

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