Messina

Martedì 08 Ottobre 2024

Al Policlinico di Messina un nuovo centro odontoiatrico per pazienti fragili

Una struttura che mancava destinata ai pazienti più fragili che elimina le barriere rendendo più semplici e meno traumatiche visite e interventi. È il nuovo centro odontoiatrico inaugurato all’interno del Padiglione Clopd del Policlinico. Un traguardo atteso, destinato ai pazienti con disabilità o non collaborativi, per i quali anche l’estrazione di un dente diventava una montagna da scalare avendo bisogno di cure speciali e di un anestesista dedicato. Spesso sono pazienti autistici o con patologie particolari. Pensando a loro è stato creato il nuovo Centro di salute orale senza barriere all’interno dell’Unità operativa di Odontoiatria e Odontostomatologia diretta dal professore Giacomo Oteri. Il centro, che è dotato di una sala operatoria con tecnologie all’avanguardia, punta a diventare un punto di riferimento sia per adulti che per bambini. Si tratta del secondo centro pubblico della Sicilia orientale. Finora, infatti, i pazienti dovevano ricorrere ai privati non essendoci sul territorio un riferimento pubblico, l’unica struttura presente era quella di Acireale. Ai pazienti più fragili è andato il pensiero del professore Oteri che, inaugurando la struttura, ha ricordato il senso di impotenza che provano i medici davanti a pazienti disabili e il desiderio di fare di più abbattendo le barriere:«I pazienti fragili- ha spiegato presentando il centro in un’affollata aula Terranova - sono quelli che hanno tempi e modalità differenti come Giovanni, un ragazzo autistico che non riesce a sopportare il rumore del trapano e il fastidio di essere toccato, come Debora che ha disabilità che non le consentono di aprire la bocca, Salvatore che a seguito di incidente stradale ha perso i denti e non riesce a stare seduto in una poltrona da dentista. A loro si rivolge il nostro centro». «Questo - ha concluso - non rappresenta un punto di arrivo, perché il lavoro della cura comincia solo adesso e questo strumento ci aiuterà ad essere meno impotenti davanti alle esigenze dei pazienti fragili».

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