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Al Policlinico di Messina un nuovo centro odontoiatrico per pazienti fragili

Una struttura che mancava destinata ai pazienti più fragili che elimina le barriere rendendo più semplici e meno traumatiche visite e interventi. È il nuovo centro odontoiatrico inaugurato all’interno del Padiglione Clopd del Policlinico. Un traguardo atteso, destinato ai pazienti con disabilità o non collaborativi, per i quali anche l’estrazione di un dente diventava una montagna da scalare avendo bisogno di cure speciali e di un anestesista dedicato. Spesso sono pazienti autistici o con patologie particolari. Pensando a loro è stato creato il nuovo Centro di salute orale senza barriere all’interno dell’Unità operativa di Odontoiatria e Odontostomatologia diretta dal professore Giacomo Oteri. Il centro, che è dotato di una sala operatoria con tecnologie all’avanguardia, punta a diventare un punto di riferimento sia per adulti che per bambini.

Si tratta del secondo centro pubblico della Sicilia orientale. Finora, infatti, i pazienti dovevano ricorrere ai privati non essendoci sul territorio un riferimento pubblico, l’unica struttura presente era quella di Acireale. Ai pazienti più fragili è andato il pensiero del professore Oteri che, inaugurando la struttura, ha ricordato il senso di impotenza che provano i medici davanti a pazienti disabili e il desiderio di fare di più abbattendo le barriere:«I pazienti fragili- ha spiegato presentando il centro in un’affollata aula Terranova - sono quelli che hanno tempi e modalità differenti come Giovanni, un ragazzo autistico che non riesce a sopportare il rumore del trapano e il fastidio di essere toccato, come Debora che ha disabilità che non le consentono di aprire la bocca, Salvatore che a seguito di incidente stradale ha perso i denti e non riesce a stare seduto in una poltrona da dentista. A loro si rivolge il nostro centro».

«Questo - ha concluso - non rappresenta un punto di arrivo, perché il lavoro della cura comincia solo adesso e questo strumento ci aiuterà ad essere meno impotenti davanti alle esigenze dei pazienti fragili».

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