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Torregrotta, preoccupazione per la chiusura del presidio sanitario di emergenza "a causa di carenza di medici"

A destarla è l'avviso, affisso dai medici dell’Asp di Messina, nel portone della struttura che ospita il Pte

Timori a Torregrotta per le sorti del presidio territoriale di emergenza (Pte). A sollevare la questione è il co-fondatore del Comitato "Uniamoci in difesa del 118 di Torregrotta", Raffaele Nastasi, che ricopre anche la carica di assessore comunale dell'Amministrazione retta dal sindaco Nino Caselli. A destare preoccupazione è l'avviso, affisso dai medici dell’Asp di Messina, nel portone della struttura che ospita il Pte, in cui viene precisato che «dal mese di luglio 2023 l'ambulatorio del Pte potrebbe essere chiuso a causa della carenza di medici». Sul volantino viene altresì consigliato «di rivolgersi al medico di famiglia o alla Guardia medica e per casi urgenti di chiamare il numero unico delle emergenze 112». Per esporre il caso, l'assessore Raffaele Nastasi ha chiesto un incontro urgente all'assessora regionale alla Salute Giovanna Volo. Sul Pte, il Comitato, con i suoi co-fondatori Nastasi e Giovanni De Gaetano, è stato sempre molto vigile. In passato, infatti, ha condotto una lotta serrata, esprimendo la ferma contrarietà alla chiusura della struttura. Il presidio torrese è necessario per fronteggiare le urgenze di lieve-moderata entità, con lo scopo anche di decongestionare il Pronto soccorso di Milazzo. Essenziale anche il fatto che il punto sanitario copre un territorio vasto da Villafranca Tirrena a Milazzo, compresi tutti i Comuni della fascia tirrenica più collinari. Il Comitato "Uniamoci in difesa del 118 di Torregrotta" nel 2017 aveva raccolto ben settemila firme, attraverso una petizione, evitando la chiusura e il declassamento del 118.

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