Un intervento di asportazione di un tumore di dieci centimetri localizzato al rene di destra (nefrectomia radicale) localmente avanzato con infiltrazione della vena renale e con trombo nella stessa esteso fino ad 1 cm dalla vena cava con l’utilizzo del Robot Da Vinci XI è stato eseguito all'ospedale Piemonte dell’IRCCS Centro Neurolesi “Bonino Pulejo”. Al delicato intervento è stato sottoposto un paziente di 50 anni, peraltro obeso, che è stato dimesso nei giorni scorsi in ottime condizioni generali, dopo una degenza post-operatoria di soli cinque giorni senza perdite ematiche, né durante l’intervento né tantomeno durante il postoperatorio, quindi senza ausilio di emotrasfusioni. L'intervento è stato eseguito dal Dott. Antonio Rosario lannello, Direttore dell'Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Urologia e dall’ equipe urologica composta dal Dott. Pierangelo Contessa e dal Dott. Massimo Gulletta, con la preziosa collaborazione del personale di sala operatoria. La chirurgia del Robot Da Vinci assistita nei tumori del rene, grazie all’immagine ad alta definizione con una visione magnificata, ingrandita (10 volte) e tridimensionale (profonda) del campo operatorio permette di effettuare anche l’asportazione di tumori renali localmente avanzati con infiltrazione di strutture vascolari come la vena renale e la vena cava inferiore. Alle caratteristiche sopra citate del robot Da Vinci va associato il fatto che il tremore naturale delle mani del chirurgo viene eliminato; le braccia robotiche possono ruotare di 360 gradi, essere mosse in ben sette direzioni e con 90 gradi di articolazione. Tutto ciò garantisce una manovrabilità molto accurata e millimetrica; i gesti ridimensionati sono progettati per consentire una maggiore precisione rispetto alla chirurgia cosiddetta “a cielo aperto” o laparoscopica. La chirurgia Robotica assistita inoltre riduce al minimo il trauma dell'intervento grazie a piccole incisioni: basti pensare che durante questo intervento è stata effettuata un’incisione di soli 5 cm per estrarre il rene, contro i circa 50 cm di incisione che viene praticata con l’intervento “a cielo aperto” con la chirurgia tradizionale. Ulteriori vantaggi per il paziente operato con questa tecnica mininvasiva, rispetto al classico intervento “a cielo aperto” sono: minima necessità di trasfusioni, ridotto dolore post-operatorio, ridotti tempi di ospedalizzazione, minori rischi di complicanze, rapidi tempi di recupero, breve ripresa delle normali attività quotidiane, eccellenti risultati estetici dovute alle piccole incisioni chirurgiche e risultati oncologici sovrapponibili a quelli della chirurgia tradizionale. La chirurgia robotica, che richiede l’ausilio di un team multidisciplinare chirurgico e anestesiologico, che vaglia preliminarmente l’indicazione all’intervento in tecnica robotica, può quindi. efficacemente superare gli ostacoli rappresentati da un’operazione chirurgica manuale.